Cosa visitare a Praga diario di un’Orsa: giorno #2

cosa vedere a Praga

07:00 del mattino, ci svegliamo con il profumo di caffè (americano di Praga) e con il tintinnio delle tazzine.
La nostra camera, ubicata in prossimità dell’area riservata allo staff, ci permette di ascoltare “piacevolmente” ogni singola azione del personale mentre si dedica alla preparazione della frugale colazione: panini, burro, marmellata, caffè lungo, formaggino (!!!), yogurt e uno strano paté che non ho avuto il coraggio di aprire.

Cosa visitare a Praga

Siamo orgogliosamente Italiani, Campani per giunta! A chi lo vuoi dare lo YOGURT con il FORMAGGINO?! Senza cappuccino e cornetto i pezzi del mio corpo neanche si ricompongono.
Ci guardiamo in faccia e pronunciamo all’unisono la parola: Trdlo!

Il programma per il giorno #2 prevedeva una mezza giornata piena dall’altra parte della Moldava, fra la visita al Castello, Mala Strana (la caratteristica Città Piccola), l’isola di Kampa e la Casa Danzante.
In meno di 5 minuti a piedi siamo nuovamente sotto la Torre dell’Orologio con i nostri Trdlo fumanti fra le mani: è incredibile l’effetto immediato dello zucchero che viaggia nel sangue!
La giornata è uggiosa ma non fa eccessivamente freddo: l’intenzione è quella di assistere almeno ad un cambio della guardia, cerimonia che avviene allo scoccare di ogni ora presso tutti gli ingressi del Castello.
Il Castello, che in realtà è un comprensorio di edifici storici, palazzi, vicoli ecc, è tranquillamente raggiungibile con i mezzi pubblici ma noi, forti della carica dei Trdlo, decidiamo di riattraversare Ponte Carlo (anche perché il giorno prima eravamo dovuti scappare via) ed affrontare una bella salita a piedi.

Il Ponte è davvero meraviglioso: ne intravediamo l’inizio oltre la Torre e, con la luce del giorno, riusciamo ad apprezzare la bellezza delle statue che campeggiano su entrambi i suoi lati.
Solitamente il Ponte Carlo è molto rumoroso: fra il chiacchiericcio dei turisti, i gabbiani ed il rombo del fiume sottostante, la sensazione di vitalità è portata all’estremo.


Ma quella mattina cala un silenzio innaturale.
Sarà la suggestione delle tante leggende che ho letto sul web prima di partire ma, ad un certo punto, avverto una stranissima sensazione: arrivati all’altezza della stessa statua della sera prima, scoppia un temporale improvviso.
E’ incredibile, sembra che il Ponte non mi voglia!
Correndo sotto la pioggia mi pare di aver sentito un:

“Tuu non puoii passaareee!”

E’ veramente un attimo. Tutti scappano via chiudendo frettolosamente le bancarelle dei souvenir ed i treppiedi porta-Reflex. Solo i Praghesi DOC non si scompongono: continuano a camminare beatamente sotto la pioggia scrosciante. E neanche stavolta riusciamo a passeggiare sul Ponte Carlo.
Arrivati dall’altra parte di Praga, la pioggia passa da scrosciante a leggera ed impalpabile.
Mi scappa un ecchecacchio!
Cerco di distrarmi ammirando Malà Strana, altrettanto bella e caratteristica come la Città Vecchia.

trdlo2

Ad un certo punto la strada comincia a salire, facciamo forza su ginocchia e caviglie e ci arrampichiamo su per via Nerudova, passando davanti all’Ambasciata Italiana.
Arriviamo col fiatone sul piazzale dell’ingresso del castello: una bellissima cancellata nera con decorazioni in oro sormontata da colossali statue dei Titani Combattenti.
Il cambio della guardia si era concluso pochissimi minuti prima, non abbiamo fatto in tempo… colpa dei Trdlo.

Così indugiamo sul panorama alle nostre spalle: la città di Praga emergeva piano piano dalla nebbia: gente uno spettacolo!
Due turisti appoggiano distrattamente il loro Trdlo sul muretto per scattare le foto alla città.
La tentazione è stata grande!
Entriamo ed acquistiamo il biglietto, quello con itinerario non completo da 250 Corone ciascuno, per via dell’intensa tabella di marcia.
La prima cosa che vediamo è la Cattedrale di S. Vito. Pensavo che che Praga a febbraio fosse freddissima.

NonAvevoCapitoNiente

cattedrale

Il freddo che ho assaggiato in quella Cattedrale non l’avevo mai provato in vita mia.
Bella, bellissima, anzi superba in tutta la sua goticità. Dalle guglie ai Gargoyles, dai rosoni che decorano le vetrate agli interni.
Sarcofagi, marmi, sculture e dipinti intervallati da maledetti turisti che si sparano selfie.

Forse a me sfugge il profondo significato: mi dite che senso abbia farsi una foto con le dita a “V” vicino al sarcofago di San Venceslao?
La visita successiva era nella Basilica di S.Giorgio. Puro stile romanico, molto spartana, quasi una chiesa francescana oserei.

La penombra all’interno contribuiva a renderla davvero suggestiva. Successivamente il Palazzo Reale.
Anche qui gruppi di turiste mediorientali, con il velo, autoselfanti con le dita a “V”.
Tra l’altro, in diversi ambienti del Castello le foto sono vietate, in altri invece bisogna acquistare l’accredito a parte per scattare!

Comandi

La visita successiva è nel famoso Vicolo d’oro, sinceramente la parte più bella di tutto il “Castello”.
Ah, per entrare in ciascuna di queste zone, si deve passare dal tornello obliterando il biglietto.
Se non lo fate correttamente le ire dei funzionari addetti al controllo si abbatteranno su di voi!

Quando arriviamo al Vicolo d’oro lo troviamo invaso da un centinaio di turisti coreani.
Per entrare dobbiamo aspettare che ognuno di loro passi dal tornello e, nel mentre, riesco ad immortalare una cretina che si era infilata di nascosto nella guardiola dell’Ufficiale!  😛

Il vicolo d’oro è bellissimo: le casette minuscole che all’epoca ospitavano gli alchimisti (poveri, erano costretti a trovare la formula per trasformare il ferro in oro), oggi sono “riarrangiate” con arredi e suppellettili del secolo scorso. Ragazzi sono di una bellezza commovente. La tappa successiva è la torre di Dalibor, dal nome del primo prigioniero che vi fu rinchiuso, contenente una serie di terribili strumenti di tortura.

Usciamo e troviamo quest’opera d’arte qui sotto

Notare la zona consunta a testimonianza di un continuo “tocchìo turistico” finalizzato al procurarsi fortuna e gloria. A giudicare dalla posa in stile estasi-da-apparizione, le uniche fortune e glorie secondo me, sono quelle provate dal bronzo.

Nel frattempo s’è fatta ora di pranzo.
La locanda medioevale in cui dovevamo mangiare era chiusa. Prima incazzatura della giornata. Ci tenevo davvero tanto!
In questa locanda si torna letteralmente indietro nel tempo: a parte la location spettacolare con teschi, panche di legno, candele e torce, i cibi vengono serviti con stoviglie di legno da personale in costume medioevale.

Inoltre odalische, giocolieri e mangia fuoco allietano i clienti con spettacoli del tipo da artisti di strada!
Mi è rimasto qua.
Scendiamo a Mala Strana e ci intrufoliamo in un localino che smercia panini tipici.
E lì seconda incazzatura.
Indico il menù illustrato sulla parete alla cassiera tanto bella quanto stronza. Lei batte lo scontrino e, sorpresa, il costo è il doppio di quello indicato sul menù.
E dire che per un attimo ho dubitato della mia vista… non ci vedevo più dalla fame, ed ho ricontrollato il prezzo del panino sul tabellone.

Ennò avevo visto bene!

La stronza però fa finta di non capire l’inglese e indica con fare perentorio il prezzo sullo scontrino, come a dire paga e basta!
Panino farcito con peperoni, salsiccia e salsa, immancabile Pepsi e si riparte.
Attraversiamo le caratteristiche viuzze dell’isolotto di Kampa, fotografando i corsi d’acqua, il mulino e il muro di John Lennon.

lennon

La verità? Dalle foto viste sul web mi aspettavo un muro molto più lungo e figo.
In compenso ho trovato lo stesso tizio con la chitarra che ho visto in numerosissime immagini: in versione estiva/invernale con capelli lunghi/corti/con codino ma è sempre lui!

Credo di averlo riconosciuto anche in una foto nel blog di Tiziana La Valigia in Viaggio. Tiziana a quando risale il tuo viaggio a Praga? Sto tizio è ancora lì!
Attraversiamo il bel parco fotografando le statue giganti dei bambini mostruosi.
L’arte moderna non mi ha mai fatto impazzire: per quanto mi riguarda, questi bambini possono anche essere stati pensati da una reincarnazione di Fidia… per me hanno solo preso un gran pugno in faccia.

bambini

Ci incamminiamo sul bellissimo lungofiume in una zona decisamente meno battuta dai turisti. Posso ammirare le chiuse, i meccanismi che consentono ai battelli di proseguire lungo le sponde della Moldava e costruzioni dal sapore antico!

chiuse

casa danzante

Dopo parecchi km arriviamo alla famosa casa danzante, una costruzione la cui architettura spicca decisamente sulle facciate dei palazzi liberty.
Finalmente torniamo indietro sulla sponda opposta del fiume.
Guardate sta pazza in che condizioni faceva jogging: un vento freddo terribile e lei mezza nuda!

pazza

Ci immergiamo nuovamente nella passeggiata per strade e viuzze interne, fino a raggiungere nuovamente la piazza della città vecchia.
Come potete vedere dalle foto, per le strade di Praga è molto facile imbattersi in strane installazioni artistiche, tipo l’appeso di Via Husova.

appeso

Quando ormai siamo quasi in prossimità della piazza della città vecchia, una vetrina ci attira con qualcosa di unico che, fino a quel momento, esisteva soltanto nei miei sogni golosi più proibiti.
Un glorioso kebab al doppio cioccolato roteava in un vortice di colori, di quelli che ti ipnotizzano colesterolo e trigliceridi.

“I miei occhi, il mio cuore, la mia bocca, il mio stomaco: tutto di me in quel momento rideva alla vista della kebbabbara che raschiava i riccioli di cioccolato dal grosso ciocco.”

kebab

Dopo aver preparato e rivestito di panna una cialda morbida tipo crepes, la commessa la riempie di riccioli di cioccolato e la richiude sapientemente a mo’ di busta da lettere. Costo 190 Corone.
Con una carica simile e, un piccolo sforzo ancora, torniamo finalmente in camera.
Crollo sulla sedia con la necessità impellente di allentare le scarpe.

Dopo un’oretta di riposo si riscende per pappare qualcosa e, considerando l’enorme stanchezza, decidiamo di non fare più di 200 metri e ci fermiamo al Palladium.
Fra le decine di ristoranti posti all’ultimo piano del blasonato centro commerciale, la scelta ricade su un rassicurante e international Mc Donald.
Li sento i vostri fischi!
La verità è che era il locale più appartato rispetto agli altri.

serale
Gli odori di ultra fritto, di brodaglie, di pesce e di spezie dei locali etnici, tutti in stile open space, mi hanno fatto propendere per un buon Mc Pollo.
Piacevolmente sorpresi dalla bontà e dal costo: 250 Corone per due McMenù maxi.
Meno che in Italia! Anche la qualità molto buona rispetto agli standard italiani.

Dopo il Mc panino non riuscivo più a muovermi: siamo rimasti seduti nel Mc Donald di un centro commerciale di una capitale europea per 2 ore che vergogna!!!
Il breve tratto di strada che ci separava dalla pensione mi è sembrato il triplo di tutti i km macinati precedentemente.
Adesso, mentre scrivo, la cosa che più mi rimprovero di questo mio secondo giorno a Praga, è che siamo andati a letto distrutti e SENZA Trdlo serale!

orsanelcarro

Daniela, per gli amici Orsa. Per i nemici destrOrsa. Amo esplorare edifici abbandonati e omaggiare monumenti e memoriali di guerra.

Questo articolo ha 6 commenti

  1. Lucrezia Stefano Inworldshoes

    Comunque gli abitanti del nord Europa sono tutti matti, vanno in giro sotto la pioggia, con il vento e il gelo tutti nudi senza la minima preoccupazione. Noi ad Edimburgo eravamo tutti imbacuccati e intorno a noi gente che correva in pantaloncini sotto la pioggia neanche si bagnava. Bah… Comunque mi sembra di capire che il trdlo ti ha conquistata, deve essere proprio buono.. E Praga proprio bella! Mi vergogno di non esserci ancora stata.. Bisogna rimediare al più presto! 😀

  2. UrsaMinor

    Eh si! Dovresti vederli quanto sono carini qui da noi al sud!
    Ai primi raggi di sole in Febbraio li noti subito: bretelle e infradito!
    Quella dei Trdlo è stata una vera e propria via crucis…li abbiamo pappati praticamente ad ogni “stazione” della città ;D
    Si, Praga è bellissima e questo, secondo me, sarebbe il periodo ideale per vederla!
    Un bacio

  3. Chiara Pagliochini

    Ma che sfacchinata! Il secondo Trdlo ci stava tutto… madonna che fame mi è venuta a leggere questo articolo. Ho visitato Praga quand'ero una giovane e poco senziente studentessa di terza media e ricordo solo la piazza con l'orologio astronomico e il ponte S. Carlo: shame on me.

  4. Un Viaggio per due

    Ora leggo il tuo articolo che discola che sono!!! Senza volerlo abbiamo amato gli stessi dolci!!!!' Io li proporrei come droghe!!!!!!

  5. UrsaMinor

    Ciao Chiara! Si è vero, una sfacchinata ricompensata però da tutta la bellezza di Praga!
    No e allora devi tornarci con Marco, le gite delle medie a tutto servono tranne che a far apprezzare le capitali europee ;D
    Se capiti da quelle parti mandami un Trdlo in allegato!
    Ciao!

  6. UrsaMinor

    Li ho amati in ogni loro versione 😛
    Ho trovato la ricetta del Trdlo sul web, potrei provare a realizzarne uno.
    Se non ci sentiamo più vuol dire che non è riuscita! 😀 😀

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