Geno(N)va: quello che non mi è piaciuto di Genova

Genova porto

La mia prima impressione di Genova non è stata delle migliori. Dagli “odori” alla sporcizia per le strade, non è stato affatto feeling. In due giorni gli unici autoctoni genovesi che abbiamo incontrato erano i membri dello staff dell’hotel dove abbiamo soggiornato.

Per il resto: per strada, nei bar, nei ristoranti e nelle attrazioni… tutti stranieri. Sudamericani e Africani. Una delle quattro repubbliche marinare ridotta ad una casbah e quasi la maggior parte dei locali e delle attrazioni è in mano agli stranieri. Ma i Genovesi dove sono?

Eravamo a Genova in realtà per accompagnare il nipotino di sei anni, che teneva tanto a visitare l’acquario. Dunque la nostra permanenza in città si è svolta fra l’Acquario, il Museo del Mare, il porto antico, il Galeone Nettuno ecc. Tutto il resto lo abbiamo visto di passaggio, per strada.

Confesso di aver provato non poco disagio camminando per le strade, soprattutto quelle del centro storico. Non che le persone straniere che incontravamo per strada fossero aggressive, invadenti o pericolose, tutt’altro. Tuttavia concedetemelo… era un sollievo la sera rientrare in hotel! Quest’ultimo lo abbiamo scelto vicinissimo alla stazione in quanto al ritorno avevamo il treno prestissimo. L’Hotel Europa Genova è ubicato in un caratteristico vicoletto a praticamente pochi minuti di cammino dalle principali attrazioni che dovevamo visitare.

La sopraelevata che si vede in foto, sarà anche funzionale al traffico organico della città, ma è davvero uno schiaffo alla bellezza ormai morente di Genova. È difficile, ridotta com’è, ad immaginarla come una fiorente Repubblica Marinara.

Caruggi Genova

Ma d’altra parte, è tipico della mentalità italiana NON valorizzare il patrimonio del Bel Paese, eppure abbiamo così tanto! Vengono dall’America, dal Giappone, da Paesi lontanissimi per ammirare gli splendori che ormai restano solo sui libri di storia. E poi? E poi vengono i Cinesi, gli Arabi, i Russi che ci comprano tutto e ci lamentiamo. Ecco cosa siamo: siamo un popolo di terremotati.

L’italiano medio riesce benissimo in due tre cosette: sa lamentarsi, sa riempirsi la bocca di MADE-in-ITALY, sa parlare di calcio, conosce a memoria tutti i selfie di Belèn, e sa whatsappare con la propria amante. È tutto. Penso che ci meritiamo gran parte di ciò che di brutto ci capita.

Quello che non mi è piaciuto di Genova

 

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Guardate ad esempio questa meraviglia come sia valorizzata per bene. Lui è il “Nettuno”, proprio QUEL Nettuno: la ricostruzione di un Galeone Spagnolo utilizzata nel film “Pirati” di Roman Polanski, con Walter Matthau. Un gioiello del genere, se fosse stato dato in gestione agli Inglesi, ai Tedeschi o anche ai Serbo Croati, starebbe come minimo in una grossa teca di vetro, al riparo delle intemperie e dagli agenti atmosferici.

Nettuno Genova

Con i legni arsi dal sole, sporco, polveroso, decontestualizzato e tenuto malissimo: salendo a bordo si ha l’impressione che la stessa imbarcazione ti dica “Vuoi proprio vedermi? Se proprio ci tieni tanto”. Come minimo in altre location avrebbero messo delle comparse vestite da pirati a fare da guida sul galeone. Mi aspettavo di vedere la fedele ricostruzione della cabina del capitano e invece tutti gli ambienti sotto coperta erano chiusi. Altra grande delusione è stata l’acquario. Aleggia nell’aria sempre quell’impressione scocciante di “cose-fatte-tanto-per”: lo sminkio più totale.

Ho visitato posti in cui veramente hanno poco, pochissimo. Ma quel poco lo valorizzano fino a renderlo importante e a fartelo piacere. Il nipotino si aspettava di trovare gli squali toro, tanto pubblicizzati in dei promo online e invece squaletti da pescheria, pesci annoiati e delfini prossimi al suicidio. Il delfino! Stiamo parlando del delfino!

Delfini acquario di Genova

La tristezza della vasca dei delfini

Un animale che trasmette allegria, vitalità, simpatia! Non mi aspettavo salti e piroette da telefilm, tuttavia neanche la fiacca più totale. La vasca era enorme, sporca e quei quattro delfini che c’erano giravano alla larga dalla vetrata.

Praticamente abbiamo ammirato per una buona mezz’ora il nulla. E per finire, il percorso obbligato (come all’Ikea) ti porta inevitabilmente ad attraversare una sorta di bazar dove puoi acquistare bellissimi ed utilissimi souvenir: una trappola costruita ad arte, soprattutto per i bambini.

L’uscita è obbligatoria in una sorta di “centro commerciale” dove campeggiano ulteriori suk che vendono di tutto. Tristissimo il self service stile mensa dei poveri. Decidiamo di darci una “botta di vita” e andiamo a mangiare da Eataly, fuori, dall’altra parte del porto antico in prossimità del Bigo. Saliamo con l’ascensore panoramico e ci troviamo praticamente in quello che somiglia tantissimo ad un supermercato. Da quando la parola ECCELLENZA ha fatto prepotentemente irruzione nel nostro modo di parlare, sappiamo solo dire quello. Eccellenza fa sì rima con SOSTANZA… ma solo sulla carta purtroppo.

 

acquario di Genova pulizia vasche

Le ECCELLENZE da Eataly, costano ingiustificatamente come l’uranio impoverito. Per quello che ho acquistato e mangiato personalmente, non c’è affatto rapporto o giusto motivo per dei prezzi tanto elevati. Tra l’altro, le ECCELLENZE che si trovano negli scaffali blasonati, le ho trovate TAL QUALI online, e a prezzi più bassi!

Morale della favola, gli altri del gruppo ordinano piatti particolari e non proprio economici, io mi butto sulla rassicurante ed internazionale pizza. Pizza sulla quale non mi pronuncio.

L’unica cosa che si possa davvero “gustare” da Eataly è il panorama che si vede dalla vetrata. Il giorno seguente lo abbiamo dedicato al Galata museo del mare. Decisamente un’altra cosa. Ho apprezzato tantissimo gli allestimenti (fatti con criterio) e le cose che ho potuto vedere.

La sala degli antichi mappamondi è spettacolare. E poi sestanti antichi, bussole, carte nautiche, vere ed autentiche imbarcazioni d’epoca su cui salire ecc.

Per me che impazzisco per queste cose è stato il paradiso! Il pezzo forte è il secondo piano dedicato interamente agli emigranti italiani degli inizi del ‘900. Il percorso era strutturato in modo che il visitatore potesse rivivere letteralmente tutte le fasi di un viaggio della speranza. All’ingresso un’addetta ci “identificava” assegnandoci il passaporto di persone realmente esistite ed emigrate tanti anni fa. Ognuno di noi prendeva i panni di una donna o un uomo, rivivendone tutti i momenti dalla partenza al viaggio, fino allo sbarco.

Galata Museo del Mare

Davvero struggente leggere le loro lettere autentiche! E poi bellissime e, molto realistiche, le ricostruzioni degli ambienti: dal porto di partenza all’intero piroscafo, fino al porto di arrivo a New York, dove gli emigranti italiani venivano messi in quarantena. E poi alla fine del percorso, inserendo il passaporto in un lettore ottico, ci veniva rivelato il finale della storia e le sorti dell’emigrante. Il tutto raccontato da un attore in costume dell’epoca.

Galata Museo del Mare

Davvero bellissimo. Un’altra cosa carina che va però migliorata ed implementata, è una sorta di simulatore di tempesta in cui provare l’esperienza di un naufragio. Praticamente una stanza in cui si sale a bordo di una scialuppa motorizzata (tipo un toro meccanico). Tutt’intorno schermi che simulano il mare in 3D e poi tantissimi spruzzi d’acqua fredda! Noi naufraghi dovevamo remare tutto il tempo nella tempesta fra le urla del capitano e gli schizzi delle onde immense.

Inoltre ogni tanto la coda di una balena rischiava di far capovolgere la scialuppa! Per fortuna che c’era il bambino con noi: si sono limitati tantissimo con l’acqua fredda! Abbiamo visto altre persone uscire da quella sala completamente bagnate!

Fuori dalla struttura, ormeggiato in una piccola parte del porto, c’è il sommergibile Nazario Sauro.

Sottomarino Nazario Sauro

Una delle poche occasioni che un civile abbia per visitare un sottomarino autentico. Peccato che, anche volendo trattenersi forzatamente perdendo tempo, la visita dura poco più di trenta minuti. Il sommergibile è molto piccolo e non tutti gli ambienti sono visitabili.

Il costo del biglietto del museo Galata comprende anche la visita al sommergibile. Sì, decisamente il Galata Museo del Mare è stata l’attrazione più bella. Se ci andate, dedicate più tempo a quest’ultimo piuttosto che all’acquario.

PS: le foto sono qualitativamente scarse perché fatte con un vecchio cello.

Acquario di Genova

Visitatori che mirano e fotografano il NULLA

acquario di Genova pulizia vasche

Varietà di fauna ittica

orsanelcarro

Daniela, per gli amici Orsa. Per i nemici destrOrsa. Amo esplorare edifici abbandonati e omaggiare monumenti e memoriali di guerra.

Questo articolo ha 7 commenti

  1. Pietrolley

    Nuoooo, che tristezza leggere queste cose! Ma lo capisco, ognuno ha i suoi gusti e le sue sensazioni su ogni meta!
    Mi spiace Genova ti abbia suscitato queste impressioni.. Devo dire che inizialmente anche io quando ci andavo per l’università a dare gli esami non ne ero colpito.. la vedevo grigia, noiosa, e anche sporca.
    Poi, pian piano, l’ho rivalutata.. Ha un centro storico ricchissimo, la Cattedrale, belle piazze, punti panoramici.. i palazzi nobili dei Rolli.. Poi i quartierini della città: Boccadasse, Nervi, Voltri.. angolini super pittoreschi!
    Mi auguro tu possa darle un’altra chance in futuro!

    1. orsanelcarro

      ma come l’hai riesumato questo post hahahahah! 😛
      Assolutamente Pietro, sono una persona da seconde possibilità e ti dirò: Genova è proprio tra quelle che più mi incuriosisce anche perché mi padre avendoci lavorato per molti anni ogni volta me la descrive NON con note positive ma si sente che traspare una grandissima nostalgia. Quindi ecco la curiosità di scoprire altro, soprattutto le zone che citi tu. Poi lì all’epoca della mia visita ha giocato molto la compagnia eh! 😉
      Notte e grazie per essere passato! 🙂

      1. Pietrolley

        Ho fatto un giretto sul tuo profilo e ho trovato questo post. Da ligure mi sono sentito in dovere di commentare 😀
        Prossima volta che vieni fai un fischio 🙂
        Notte!

  2. Simona Pasquino

    Allora devi sapere che non volendo sprecare a casa i miei giorni di ferie ad agosto ho deciso di concedermi 2 giorni in una città italiana con la mia nipotina di 9 anni.Scartata Roma e poi a seguire altre città,alla fine abbiamo deciso per Genova proprio per l’acquario :O
    Dopo aver prenotato l’aereo mi sono detta: facciamoci un giro per i blog per vedere chi c’è stato..Motivo per cui eccomi qui. Dopo aver letto mi sono detta “nooooooooooooooo”

    1. orsanelcarro

      Nooooo mi dispiace Simona! Ripensandoci a distanza di qualche anno (e rivedendo anche alcune foto) mi rendo conto di essere stata troppo batostona, forse anche la compagnia non era delle più esaltanti, diciamo che era un tranquillo viaggio in famiglia. Dalla tua avrai sicuramente la presenza della nipotina “quella tosta” e magari la consapevolezza di non rimanerci delusa 😉
      Sono strasicura che se andassi a Genova ora la rivaluterei assolutamente! Anzi non vedo l’ora che mi ricapiti e non vedo l’ora di leggere le tue impressioni al tuo ritorno! 😉

      PS: questo post ha subito il trasloco da blogpost a wordpress e da wordpress a hosting privato….povero vedi come è ridotto devo rifargli un lifting 😛
      Grazie ancora! 😉

      1. simonedda

        Poi ti racconterò! Sarò con la sorella della nipotina tosta, ovvero la supercriticante! Oddio, andiamo a Genova principalmente per l’acquario..speriamo nn resti delusa

        1. orsanelcarro

          Io dico di no! Buon viaggio! 😉

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