La mia prima impressione di Genova non è stata delle migliori. Dagli “odori” alla sporcizia per le strade non è stato affatto feeling. In due giorni gli unici autoctoni genovesi che abbiamo incontrato erano i membri dello staff dell’hotel dove abbiamo soggiornato. Continua a leggere
Non c’è nulla da fare: quando una città turistica funziona davvero, soggiornarvi, visitarla e passarci il tempo è facile ed estremamente piacevole. Continua a leggere
Non c’è stato un momento preciso del passato in cui sia scattata in me la consapevolezza di essere un vero viaggiatore, no.
Perché scatta ogni santa volta che si mette in moto la macchina da viaggio che c’è in me, così ogni volta che mi capita di sfidare le convenzioni pur di indossare uno zaino e partire.
Come quella volta che durante una tranquillo tour culturale per le strade di Torino mi sono trovata nel bel mezzo di un corteo NO TAV.
O come quella volta che (NON) ho dormito in un ostello a causa della performance della coppia nella camera a fianco.
E quella volta che un insieme di congiunzioni astrali negative mi ha impedito di cliccare booknow.
Quella volta che in ritardo sulla tangenziale abbiamo lasciato l’auto a due sconosciuti affinché la parcheggiassero in aeroporto (al ritorno c’era!)
O quella volta che piuttosto che farla per strada ho trattenuto la pipì per 12 ore guadagnandomi il nomignolo Jeeg vescica d’acciaio.
Quella volta che ho sopportato un on the road di 1500 km in compagnia di amici sfigati e dagli orribili gusti musicali.
E ancora quella volta che ho tradito la Patria versando della salsa garlica sulla margherita per provare un’abitudine locale in Lituania.
Quella volta che abbiamo accettato un passaggio in un carro funebre (vuoto per fortuna).
Quella volta che la Maledizione di Montezuma…
E quella volta che arrivati sul posto la casa-vacanze prenotata per telefono proprio non esisteva.
Non mi sono mai arresa, mi sono sentita un vero viaggiatore ognuna di queste volte, così come ogni volta che porto a casa un volo a pochi euro!
Il momento esatto in cui capisci di essere un vero viaggiatore
Ma forse ripensandoci bene, un momento esatto in cui mi sono resa conto di essere un vero viaggiatore c’è stato.
Ecco io credo che la mia prima consapevolezza di essere un viaggiatore risalga a quei tempi, esattamente quando mia madre (che molti di voi conoscono già come Sciamamma) mi faceva giocare con peluches a forma di funghetto allucinogeno. E nel biberon sicuramente metteva “cose”.
Si è stato allora, non ho alcun dubbio!
Ma voi non cercate trip mentali, cercate voli Momondo!
Quel vociare indistinto, quel tintinnio di tazzine del caffè, quell’odore peculiare di buono, di bar, di cornetti appena sfornati e quegli scaffali pieni di golosità, libri e tante cose “inutili”.
Crocevia che accomuna migliaia di automobilisti che sono tutti indistintamente uniti dalla necessità di fermarsi di tanto in tanto, lungo le chilometriche autostrade italiane. Questo era l’Autogrill. Continua a leggere
Per ragioni funzionali al clima, alla vita ed al lavoro d’alta montagna, il cibo consumato nelle regioni alpine dev’essere giocoforza nutriente, sostanzioso e pesante. Ma soprattutto deve “profumare” di brodo di canederli. Ecco una breve guida sulla cucina trentina e sui piatti tipici Trentino Alto Adige.
Può la natura produrre dei colori così intensi, cangianti e profondi da sembrare artificiosi?
Si, in Alto Adige anche l’ultima pozzanghera sull’asfalto assume i bellissimi colori del Vetrill. La conferma l’ho avuta durante un trekking sul Lago di Braies.
Sveglia alle 4 del mattino: in residence tutto tace e bisogna camminare pianissimo per non far cigolare il legno della scala che conduce al pian terreno del nostro grazioso duplex.
Attraversiamo il centro pedonale di S. Candido che di primo mattino è ancora più suggestivo. Il giornalaio che apriva bottega ci saluta guardandoci con curiosità: pioveva, faceva freddissimo e noi folli stavamo raggiungendo il terminal degli autobus per raggiungere il punto esatto da cui cominciare il giro delle Tre Cime di Lavaredo. Continua a leggere
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