La dimora abbandonata sull’autostrada
“Autostrada” e “abbandono”, due parole che affamigliate suonano sovente come un male deprecabile e sciagurato. Continua a leggere
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“Autostrada” e “abbandono”, due parole che affamigliate suonano sovente come un male deprecabile e sciagurato. Continua a leggere
Che ironia il destino, uno spazio di clausura intenzionale che diventa un luogo di detenzione involontaria.
Dalla preghiera alla rassegnazione, le secolari mura di queste celle hanno ospitato frati, reclusi, e infine offerto un riparo agli esclusi.
Ma a prescindere dall’intenzionalità, certa è la cattiveria del mare al di là delle grate, presenza fissa e spietata, laddove la penitenza quotidiana riconduceva a Dio o alla società.
I problemi di un popolo sono i problemi di tutto il mondo. Perché il vento non conosce confini.
Se i monaci avessero saputo che da li a breve sarebbero stati sterminati senza pietà, certo ci avrebbero pensato due volte prima di spalancare il pesante portone e accogliere quel viandante lacero ed affamato.
Ma la regola recita ferrea di dare ospitalità e un sicuro riparo a tutti i pellegrini. Continua a leggere