Come io adori i memoriali di guerra e le grandi battaglie che hanno fatto la storia questo lo sapete.
Ma quello che non sapete è che sono capace di fare follie come prendere un volo appositamente per visitare il memoriale della Battaglia di Waterloo e ripartire subito dopo.
Santa Ryanair, santi voli low cost per il Belgio.
Quello che più amo dei viaggi è la possibilità di vivere esperienze pazze, come quella di lanciarsi da 4 mila metri senza paracadute.
Tranquilli sto parlando di un simulatore di caduta libera! Continua a leggere
“Se non fosse piovuto nella notte dal 17 al 18 giugno 1815, l’avvenire dell’Europa sarebbe stato diverso. Poche gocce di pioggia in più o in meno hanno messo in bilico Napoleone”.
(Victor Hugo, I Miserabili)
Nell’immaginario comune Waterloo è sinonimo di disfatta, umiliazione, sconfitta.
Conosciamo Waterloo per essere il teatro dove è andata in scena l’ultima grande battaglia di Napoleone.
Ma per gli inglesi, per i tedeschi, per gli olandesi e per i belgi no, Waterloo è stata una grande vittoria.
Tanto che si sprecano nel mondo anglosassone città, ponti, strade e stazioni dedicate a Waterloo e alla “liberazione” del vecchio continente dalle mire imperiali di N.
La Battaglia di Waterloo è stata tragica, cruenta e parecchio sanguinosa.
E si è consumata in sole 8 ore.
Poche ore per entrare nella leggenda, poche ore per tracciare i confini dell’Europa moderna.
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