La Ciclabile San Candido Lienz ovvero come sopravvivere a 50 Km in bici

Il segreto per uscire indenni da 50 Km di biciclettata immersi nella natura è molto semplice: non farla per niente.


Beh, a distanza di tempo, con i glutei che si sono completamente ripresi dallo shock, penso a quell’esperienza con piacere, avendo dimenticato la faticaccia e lo sforzo.
Il tempo infatti ha il potere benefico di cancellare i ricordi brutti, lasciando al cervello solo le sensazioni positive.

Tuttavia, la stanchezza e la voglia di fermarmi a metà percorso le ricordo benissimo!
E ricordo bene come anche quella cacchio di Lienz NON ARRIVAVA MAI! Dopotutto, 50 chilometri (lo scrivo per intero perché più incisivo) sono sempre CINQUANTACHILOMETRI!

Forte delle mille recensioni positive sul web, convinco anche Orso del fatto che la Ciclabile San Candido Lienz la pista più bella d’Italia, sarebbe stata una passeggiata nella natura e nei fantastici colori del Sud-Tirol.
E invece no. Quanta acqua e freddo che abbiamo preso.

E diffidate da chi scrive:”adatto anche ai bimbi, questo percorso è in falso piano tutto in discesa verso l’Austria”.

Grandissimi utenti dimmerda! Secondo me ci sono rimasti anche loro lì, su quelle salite ammazzacuore senza fiato e con gli abiti madidi di umidità congelata.

Fate una breve ricerca sul web: l’immagine rappresentativa che vi restituirà Big G sarà la famigliola felice che pedala nell’incantevole paesaggio della Val Pusteria.
Tutti rilassati, felici, sereni e senza alcuno sforzo sui loro volti.
O quelli sono bambini potenziati, dei piccoli Moser che pedalano tutto il giorno, oppure montano bici elettriche.

Le salite sulla San Candido Lienz ci sono ECCOME e sono davvero tostissime! Più di una volta siamo dovuti scendere e condurre la city bike a mano.
Stesso discorso per le discese: ripide e molto pericolose con alcuni tratti che hanno richiesto il freno a manetta.
Inoltre la giornata piovosa e fredda ha fatto sì che la pista fosse pressoché deserta, ma se fosse stata più frequentata, la cosa sarebbe stata di davvero difficile gestione.

Tuttavia i paesaggi che attraversati sono stati bellissimi, suggestivi, da rivista di viaggi. Cascate, ruscelli, prati, boschi fittissimi, mucche e case di legno dallo stile tipico tirolese.

Ma per il viaggiatore pigro che non sia abituato a pedalare per tutti quei chilometri, io non mi sento proprio di consigliare l’esperienza della Ciclabile San Candido Lienz. Non so proprio come sia potuta arrivare a Lienz con i glutei ancora funzionanti.

Ma arrivati a Lienz c’è una bella notizia: il ritorno è previsto in treno. Infatti il costo del noleggio della bici, prevede un biglietto del treno per Lienz-S.Candido.

La bici e le ciclabili in generale, sono una realtà molto sentita e vissuta dal turista che frequenta il Sud-Tirol. Ci sono addirittura vagoni appositi per salire a bordo con la propria bici.  Ad ogni modo lungo la ciclabile è possibile fermarsi ogni tanto a fare fotografie, ammirare il panorama oppure sostare semplicemente a mangiare un boccone presso i diversi punti ristoro.

Lo Store della Loacker: tappa obbligata della San Candido Lienz

Ormai le varie declinazioni di questi wafer le troviamo un po’ dappertutto, è vero. Ma la sosta al Tempio della Loacker è obbligata per far riposare… il sellino della bike! E poi a un caffè con annessa golosa porzione di torta non si può dire no. Per chi vuole, è possibile visitare il museo con annesso laboratorio.

Raggiungere il traguardo della ciclabile San Candido Lienz sarà più dolce dopo la sosta alla Loacker. Una volta raggiunta Lienz, lo stand per riconsegnare le biciclette si trova adiacente alla stazione. Approfittate per acquistare i biglietti di ritorno in quanto a una certa ora la biglietteria della stazione chiude (salutatemi il simpatico bigliettaio che ci sfotteva in quanto italiani).

Lienz è molto carina, in linea con i piccoli centri del Sud Tirol: centro storico pedonale in cui passeggiare tra negozi tipici e architetture tirolesi. Molto interessanti anche le proposte culinarie, ma noi ci godiamo un pizza moment inconsapevoli che l’indomani avremmo affrontato un’altra faticaccia da infarto: il giro delle Tre Cime di Lavaredo!

orsanelcarro

Daniela, per gli amici Orsa. Per i nemici destrOrsa. Amo esplorare edifici abbandonati e omaggiare monumenti e memoriali di guerra.

Questo articolo ha 6 commenti

  1. Alessia

    Ho trovato anch’io l’immagine della famiglia felice in bicicletta girando su internet, tant’è che ho subito pensato a quanto fosse fattibile sta pista…Meno male che mi hai segnalato questo post Dani..mi sento come di essere sopravvissuta a una calamità…Capirai, 50km di dolore…e chi je la fa? ahahahah!

    1. orsanelcarro

      Dipende! Se nel quotidiano sei solita andare in bici la Ciclabile sarà una passeggiata. Per me che invece sono solita andare “sul divano” è tutta n’altra storia! Già a metà strada i glutei urlavano vendetta! 😀 Ma è solo una questione di abitudine, niente di insormontabile. Certo 50 km tutti insieme e a “digiuno” sono una tor-tour de force! 😉
      Comunque per i bimbi ci sono dei sediolini da applicare alla bici oppure dei piccoli rimorchi tipo carrellini.
      Vale lo stesso discorso delle Tre Cime: il web si divide nella fazione de “Gli Incredibili” che scalano/biciclettano/corrono/volano e i “Simpson” che semplicemente divanano.
      Ti ringrazio per aver letto Ale! Tuttavia non ti spaventare, decidete al momento cosa fare e soprattutto godetevi i colori della Val Pusteria! 😉
      Ti abbraccio!

      1. Alessia

        Ecco, noi solitamente divaniamo…Ahahahah! Grazie ancora Dani, buon weekend!

        1. orsanelcarro

          Eh sono anch’io del club 😉
          Buon fine settimana anche a te Ale! :*

  2. Francesca Palumbo

    Ciao Volevo chiedervi in che periodo hai fatto la ciclabile per Lienz io vado i primi di novembre sapete darmi informazioni? è possibile tempo permettendo affittare biciclette (magari elettriche:))? Il tuo post è della fine di novembre 2014 l’hai fatta in quel periodo?
    Grazie Francesca

    1. orsanelcarro

      Ciao Francesca piacere di conoscerti!
      Che io sappia la pista è aperta tutto l’anno e di conseguenza anche il servizio noleggio bici. Io mi rivolsi a Papin Sport che ha una filiale accanto alla stazione di S.Candido. Calcola che io andai i primi di settembre e la giornataccia piovosa e fredda ha richiesto una buona giacca a vento, quindi armati di giachetto, pantaloni e scarpe antipioggia. Ti auguro di non averne bisogno e di trovare una bellissima giornata soleggiata ma sarà comunque freschino per novembre! 😉
      Grazie a te per essere passata e se hai bosogno chiedi pure! 😉

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