Esiste una località, a pochi minuti da Napoli, che con sole due cartucce turistiche, è capace di una potenza di fuoco tale da insidiare la stessa Partenope.
Siamo in piena area Flegrea, avamposto militare e meta di villeggiatura di Re e Imperatori.
Questa è Bacoli.
le contestazioni che da mesi imperversano in tutta la Francia
lo spettro del Covid e la sua ombra minacciosa sull’Europa
72 ore a disposizione
Con queste premesse, organizzare (e poi rispettare), un itinerario folle, completamente dissennato, che ha toccato città a cavallo tra Bretagna, Normandia e Paesi della Loira (con i mezzi pubblici), è stato veramente un affare da Mission Impossible.
Ma l’Orsa può.
Le Mont Saint-Michel.
Forza ripetete insieme a me: Le Mooont Saaaint Micheeel.
Non ha forse un suono ammaliante, seducente, dal potere quasi ipnotico di un incantesimo?
Questa è la seconda volta che un’isola francese tenta di impadronirsi del mio raziocinio.
Dopo l’Isola d’If nota come la prigione letteraria del Conte di Montecristo, eccomi subire un’altra dura mazzata.
Ci dev’essere qualche sortilegio nelle acque dei mari francesi e questa Merveille me ne ha dato la conferma.
Si, c’è magia a Mont Saint-Michel!
Una tregua dalle tipiche città orientate al turismo: questa è stata Kiev per me.
Una sana tregua dal “cosa fare a Kiev” e “cosa vedere a Kiev” a tutti i costi.
Centrato l’obiettivo primario del mio viaggio in Ucraina -sto parlando della Zona di Esclusione di Chernobyl– tutto il resto è stato un piacevole vagabondaggio in una città che a tratti mi ha fatto completamente dimenticare di essere in piena ex Unione Sovietica.
Infatti senza nulla togliere alle capitali dell’Europa dell’Est viste finora, Kiev è a mio parere quella più bella. Ma proprio bella!
Quindi più che parlarvi di cosa vedere a Kiev vi parlerò di cosa ho visto e cosa ho fatto io.
Ho sempre mal sopportato il cliché Bolzano = Mercatini di Natale.
Al di là delle seppur magiche atmosfere natalizie, Bolzano è una di quelle città che si lascia amare fin dal primo istante e in ogni stagione dell’anno.
Bolzano è una bella signora elegante dall’aspetto rilassato, colto e garbato ma al tempo stesso con gli occhi vispi e sornioni.
Ecco, non saprei spiegare che tipo di associazione mentale mi parta nella testa ma per me Bolzano ha il volto della splendida Virna Lisi. Continua a leggere
Io ancora non ho capito se siamo a Maggio o M’aggio sbagliàt?
L’estate è alle porte ma sembra che abbia proprio perso le chiavi! Almeno il lato positivo è una proroga per mettersi in regola con la prova costume e un po’ di tempo in più per mettersi comodi sul divano con copertina d’ordinanza e pianificare le imminenti vacanze estive.
Ma non disperate, l’estate arriverà perché come canta Eric Draven “non può piovere per sempre” (cit. Il Corvo).
È ormai l’alba quando i motori di questo colosso galleggiante si spengono.
Siamo ormeggiati in un bacino portuale enorme. In lontananza riesco a vedere una costa dalla roccia calcarea così bianca e accecante che sembra un dipinto in cui una gomma gigante ne abbia cancellato via i colori.
Il vecchio porto di Marsiglia è lì a qualche chilometro in linea d’aria dal balconcino della mia cabina. Neanche il tempo di stropicciarmi gli occhi assonnati che già mi arriva il suo odore.
O meglio i suoi odori.
Sapete, sono indecisa se la parola Marsiglia mi rievochi maggiormente il profumo del sapone, della ratatouille o piuttosto della moquette del tavolo verde di un casinò. Continua a leggere
Superati i primi cinque minuti di apnea per lo stupore, vengo sopraffatta dalla tentazione tutta infantile di soffiare, soffiare per sollevare quel sottilissimo velo bianco.
Un velo talmente realistico da sembrare vero.
E quando la vista si abitua completamente alla penombra, mi accorgo che quello che sto fissando incredula non è un sudario ma un virtuosismo irripetibile di panneggi scolpiti nel marmo.
Un unico blocco di calcare capace di zittire un’intera scolaresca che soltanto pochi secondi prima schiamazzava rumorosamente.
Incredibile come i tesori di Napoli abbiano la capacità di accendere violente fiammate emotive.
Sono poche le opere in grado di farlo con prepotenza. E il Cristo Velato è proprio questo genere di creazione ispirata.
Ci siamo, abbiamo prenotato volo e hotel ed ora? Ed ora viene la parte meno facile: stilare l’itinerario.
Una volta ero una vera e propria macchina da guerra ma con l’età sto cominciando ad abbacchiarmi a improvvisate dell’ultimo minuto oppure a decisioni prese sul posto in base alle condizioni meteo e ritardi sui voli🤘
Una buona soluzione sarebbe quella di partecipare a un free tour per iniziare a familiarizzare con il posto e capire come organizzare il tempo restante, su cosa focalizzarci e a quali attrazioni dedicare più tempo e approfondimenti.
Quanti di voi come me perdono il sonno (e anche il senno) per far coincidere orari dei mezzi, orari di aperture di musei e tempi di percorrenza indicati dal buon GMap?
Non so voi ma quando riesco a beccare un allineamento astrale perfetto io mi sento esattamente così: Continua a leggere
Una signora solenne e imponente, dal portamento si imperiale ma senza tirarsela troppo.
Questa è l’impressione che mi ha dato Budapest, splendida capitale dell’Est con della sostanza che ho apprezzato molto più dell’apparenza.
Eppure, sarà stato il clima glaciale di una fredda settimana di fine gennaio, ma non ho colto la romantica vitalità di Budapest.
E spesso spiando i volti e le espressioni degli abitanti mi sono domandata se questo romanticismo della “Parigi dell’Est” non fosse un mito nostalgico creato da qualche letterato del Novecento.
Mi aspettavo di sentire gli echi della Belle époque dietro ogni angolo ma nonostante i fasti di sontuose pasticcerie, il lusso degli hotel ed i bagliori dorati sul Danubio, io negli occhi di Budapest ci ho visto un velo di cupa e livida afflizione.
E infatti togliendo per un attimo gli occhiali oscurati del turista ci si accorge immediatamente come sotto le superbe geometrie neogotiche di Budapest ci siano ancora gli spasmi di un passato tormentato.
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