Liberaci dal male: la chiesa degli esorcismi

Chiesa degli esorcismi

Si dice che le campane di una chiesa suonino spontaneamente ogni volta che un esorcista liberi qualcuno dal maligno. Perché il diavolo odia campane e campanelle. Le odia talmente tanto che molti esorcisti aggiungono questa piccola e simpatica arma al pacchetto crocifisso + bibbia + acqua santa.

Lo so, avventurarsi sull’argomento esorcismo è assai imprudente. Come si può parlarne senza rischiare di essere irrispettosi definendolo una cazzata o, al contrario, ammettendo con fermo fideismo l’esistenza di fatti incredibili e inspiegabili?
Perché se voci nella testa, comportamenti violenti, versi grotteschi e altre amenità possono essere spiegati grazie a una vasta letteratura medica, come la mettiamo invece con fenomeni come la xenoglossia o l’impressionante disarticolazione spontanea degli arti?
Essere indemoniati significa essere posseduti da patologie come la schizofrenia o invece dal diavolo?
I più pragmatici il diavolo tendono a identificarlo nel male che alberga negli esseri umani, ma il diavolo – quello con le corna – che fine ha fatto? Padre Amorth, star indiscussa de exorcismis et supplicationibus quibusdam, in un’intervista prima di morire disse che del diavolo se ne parla troppo poco perché “dà fastidio, perché non ci si crede, perché si pensa che sia inutile parlarne”.

Ma io vivo in Campania, una terra che offre il fianco debole della natura umana al folklore, alle leggende e alle più fervide credenze. Qui del diavolo se ne parla eccome e a quanto pare lo si combatte più spesso di quanto non si pensi. Il nostro territorio vanta la presenza di numerosi santuari e luoghi deputati alla pratica dell’esorcismo.

Tra questi, una piccola chiesa nel Salernitano che, a quanto ho scoperto, di anime liberate ne ha viste, e continua a vederne tutt’ora, a migliaia. Si trova in un borgo assai caratteristico, di quelli come si dice, mangerecci e pittoreschi, incastrato com’è in una splendida gola scavata tra i monti.
La chiesa degli esorcismi di C. è una chiesa che di per sé non ha nulla di inquietante o suggestivo, tranne forse le imponenti guglie montuose che le fanno da sfondo. La facciata rimaneggiata più e più volte dopo i danni della guerra e del terremoto, l’hanno resa (ai più) una comune e ordinaria parrocchia di provincia.

Colonna degli esorcismi

Eppure al suo interno, seminascosto dalla navata centrale, c’è un antico e innocuo cilindro di pietra che nel corso dei secoli ha visto contrapporsi il bene e il male.
È la colonna degli ossessi, la colonna taumaturgica alla quale gli esorcisti erano (e sono ancora) soliti legare i posseduti durante il rito. Legati per il loro bene e per quello dei presenti, apprendo.
Toh, c’è anche la quarta arma dell’esorcista, una campanella di ferro appuntata al muro direttamente al di sopra della colonna.
Ora, lo devo ammettere: nonostante io mi aggiri tra le navate della chiesa degli esorcismi con il piglio antipatico di chi schernisca senza pietà questa pratica, confesso di non sentirmi affatto in una “comfort zone”.
Di esorcismi ne ho sempre sentito parlare in TV, ho visto film, video (veri o falsi che fossero), ho letto storie, ma ho davanti a me del materiale concreto. E per concreto intendo luoghi e cose per cui anche il più feroce animo scettico tenderebbe a rabbonirsi.
Con le mani sto praticamente sfiorando i resti di esorcismi passati, alla colonna infatti ci sono ancora le corde annodate! Ecco, le corde mi ha fatto sinceramente tanta impressione. Ho scoperto in seguito conducendo alcune ricerche, che talvolta il posseduto si dimenasse con tale forza, che il rito richiedeva di lasciarlo legato alla colonna tutta la notte. DA SOLO!
Apprendo inoltre di una povera infelice che il mattino dopo fu trovata deceduta. La sua lunga ed estenuante lotta contro i demoni che la possedevano le è stata fatale. Ulteriori ricerche mi hanno condotta al Trattato di Diritto Penale del 1981 in cui si legge: “Un caso di esorcismo seguito da morte avvenne nel 1924 a C. (Salerno); l’esorcista fu imputato di omicidio colposo, ma (ovviamente, nda) venne assolto”.
Sì, le corde mi hanno impressionata.

Il segreto nella sacrestia

Ma non è tutto. A poco più di un metro dalla colonna, dietro la pesante tenda che cela la sacrestia, s’intravedono pareti piene di ex voto lasciati da coloro che sono stati liberati dal demonio. È lì, nella sacrestia che l’archivio parrocchiale custodisce un altro tesoro storico ancora più impressionante. Si tratta di un vecchio manoscritto vergato da frati e sacerdoti, un’autentica letteratura di esorcismi praticati dal 1920 ad oggi. È una raccolta di documenti così straordinaria da essere stata studiata negli anni da antropologi, religiosi e esperti della spiritualità.

Molti dei fatti riportati nel manoscritto sono davvero incredibili. Tuttavia, essendo suffragati da memorie storiche di vescovi e altre persone attendibili, pare brutto dubitare della genuinità.

Le testimonianze comprendono il classico repertorio da sceneggiatura horror. Forza bruta, parlate in lingue sconosciute e addirittura un fenomeno di lievitazione avvenuto alla presenza di numerosi testimoni oculari.
Sentite qua: in un carteggio tra l’esorcista e il vescovo si legge di un episodio avvenuto nel 1954 durante il quale una ragazza volò per aria per più di cento metri, tra il terrore dei parenti e della folla di fedeli giunti sul posto in occasione di un pellegrinaggio mariano. La ragazza fu afferrata da 10 uomini e legata alla colonna.

L’esorcista scrive: “[…] il viso della ragazza si trasforma in quello di un bruto e più volte mi sputa. Urla per ben due ore e verso la fine delle preghiere, con un tremendo urlo che non poteva essere di persona umana, la giovane si svincola dalle strette mani degli uomini e si eleva sino all’altezza del cancello, gridando: “È inutile, è inutile, devo stare qui”. Tutta la gente, atterrita, intona la recita del Santo Rosario […].
Un episodio del genere sarebbe sicuramente balzato agli onori delle cronache locali, ma setacciando archivi ed emeroteche online, in nessun giornale dei tempi ho trovato articoli su voli di ragazze indemoniate. Per farla breve, quello fu un esorcismo lungo e impegnativo conclusosi per fortuna nel migliore dei modi con la liberazione dalla bestia, e con il giubilante suono “spontaneo” delle campane.

Rintocchi dal profondo

Dicevamo, le campane. Il diavolo le odia perché il loro suono festoso richiama non solo alla preghiera, ma anche come abbiamo visto alla vittoria della fede. Ecco, io un po’ lo comprendo.
Anch’io non ho mai amato le campane, ne trovo il suono irritante e legato a un passato comunicativo ormai inutile.
Dove vivo subisco il fuoco incrociato di tre campanili che la domenica diffondono un suono ritmico, insistente e feroce. Un suono che alle mie orecchie tutto sembra tranne che sacro e festoso. È un rumore metallico che penetra profondamente nella mia testa e che mi distrugge.

E così, ammirati i pregevoli affreschi, l’antico organo e gli interni della chiesa degli esorcismi, m’incammino per guadagnare l’uscita. Non essendo credente non è mia abitudine voltarmi in direzione dell’altare per segnarmi con la croce. Tuttavia prima di varcarne il portone lo faccio, mi volto. Nell’esatto istante in cui incrocio con lo sguardo l’altare, la campanella sulla colonna comincia a suonare insistentemente.

Ma la chiesa degli esorcismi è deserta!

Sorpresa e con malcelata calma, mi dirigo nuovamente verso la colonna. La campanella continua a suonare diffondendo l’eco del suo insopportabile suono in tutta la chiesa. Chiesa, ribadisco, che un attimo prima era deserta.
Faccio qualche passo, ma la campanella sembra davvero suonare da sola! È solo quando mi avvicino che la scorgo.
La prospettiva fino a quel momento me l’aveva nascosta, ma proprio dietro la colonna c’è una minuta e anziana perpetua armata di lungo spolverino intenta a lucidare la campanella con aria divertita.
Soffoco una risata isterica, saluto la donna che mi guarda con un sorrisetto perfido, e mi allontano definitivamente dalla chiesa degli esorcismi, dalle sue campane e dalle sue perpetue infami.

– Racconti del 31 Ottobre Collection –

orsanelcarro

Daniela, per gli amici Orsa. Per i nemici destrOrsa. Amo esplorare edifici abbandonati e omaggiare monumenti e memoriali di guerra.

Questo articolo ha 8 commenti

  1. Daniele Imperi

    Quante gliene hai dette alla perpetua? 😀
    Quindi quella corda sulla colonna ancora c’è?

    1. orsanelcarro

      Una volta fuori dalla chiesa mi sono attardata a scattare qualche foto alla facciata, poi sbirciando da lontano ho scoperto che nel frattempo all’interno si era formato un intero plotone di perpetue, tutte armate di secchi e ramazze. Altro che spolverino, ho rischiato davvero grosso, le perpetue incazzose sono peggio del demonio! 😛
      Già, il cordame è ancora alla colonna, quasi come se fosse pronto all’uso. È incredibile come un oggetto inanimato e innocuo mi abbia impressionato più delle storie, più dell’argomento stesso. Dev’essere terribile subire la violenza di un esorcismo (sì, la considero tale) mentre si è impossibilitati a difendersi. La corda ha dato corda alle mie angosce…

  2. Nemmeno io sono credente, per cui di fronte a documentari, reportage e articoli sugli esorcismi dovrei rimanere impassibile. E invece mi vengono i brividi tutte le volte. L’ipotesi della schizofrenia non mi fa passare la paura, perché certe cose sono davvero inspiegabili: in particolare, quella che più mi spaventa è la capacità dei pazienti/posseduti di parlare all’improvviso un’altra lingua, magari una lingua morta. Ecco, questo mi terrorizza. Pensa che non sono mai riuscita a vedere L’esorcista: ogni volta mi fermo a cinque minuti dall’inizio e guardo una commedia romantica per non pensarci. Il particolare della corda mi fa venire la pelle d’oca: se è ancora lì vuol dire che viene ancora usata?
    Maledetta perpetua, io sarei morta di paura!

    1. orsanelcarro

      È vero, parlare all’improvviso e fluentemente una lingua morta è un altro grande classico dei posseduti (o presunti tali). Mi hai dato uno spunto per riempire una serata “morta”: mi sono ricordata che ancora devo vedere L’esorcista del Papa, il film con Russel Crowe che parla proprio delle vicende di padre Amorth. La colonna viene ancora usata a quanto pare, anche da chi non è posseduto ma gradisce una semplice benedizione preventiva che non si sa mai! Che infame veramente… sono andata per schernire e sono tornata schernita 😛
      Grazie per la lettura! 🙂

  3. Non ricordavo il potere delle campane; eppure da ragazzo di film sugli esorcisti ne ho visti parecchi. È una tematica che mi affascina, il sacro e il profano. Il sacerdote che combatte il demonio che ha preso possesso del corpo di un innocente. Credevo che storie simili facessero parte di epoche remote e, invece, leggendo il tuo racconto apprendo con sorpresa che ce ne sono state di recente. Ti sei imbattuta in documenti molto interessanti. Brava Orsa.

    1. orsanelcarro

      Questo potere e anche quello di esaurire le orse che cercano di sonnecchiare la domenica mattina 😛
      Mi sono talmente appassionata che ho chiesto all’Archivio di Stato di poter consultare gli atti di quel processo, sono in attesa che mi facciano sapere.
      Anch’io ho appreso con non poco sconcerto che gli esorcismi si praticano ancora e regolarmente! Scremati i casi di schizofrenia e patologie riconducibili a problemi comportamentali, il resto viene tutto dirottato all’operato degli esorcisti. Ovviamente la privacy oggi non fa trapelare nulla, ma so per certo che in questo, come in tanti altri luoghi, la lotta tra bene e male è ancora attuale.
      Grazie per la lettura Fausto 🙂

  4. mamma mia Dani mi hai fatto venire i brividi. Non ho mai avuto il coraggio di vedere troppa roba sugli esorcismi. Già il film per eccellenza, l’Esorcista non mi ha fatto vivere tranquillo per un po’, durante la mia giovinezza. Figurati se dovessi vedere pure video ulteriori su Youtube – qualcuno l’ho visto, lo confesso -. Cmq questo racconto è davvero inquietante e allo stesso tempo interessante. Sempre bello scoprire queste storie tra religione, misticismo e realtà

    P.S: se non mi hai riconosciuto, sono Luca, prima ero Capuring The World 🙂

    1. orsanelcarro

      Luca ciao, come stai? Certo che ti ho riconosciuto, belli il tuo nuovo blog e il nuovo logo!
      In questa regione sono maestri nel mescolare religione, misticismo e realtà. E noi non possiamo che compiacercene per poterle raccontare 😉
      Se dovessi riguardarlo ora l’Esorcista, alla mia Veneranda età… che tenerezza altro che paura
      Ti ringrazio per la lettura!

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