Vi è mai capitata la sensazione di sentirvi “colpevoli” anche quando siete innocenti?
Mi spiego meglio. Vi sentite tranquilli quando la Stradale vi ferma per chiedervi patente e libretto? E non siete agitati durante i controlli in aeroporto, oppure ancora all’Alt in dogana alla domanda “nulla da dichiarare?”.
In queste occasioni non vi assale la sindrome dell’agnello pasquale, anche se non trafficate fucili M-16 e per stupefacenti intendete dosi di Nutella di contrabbando?
È bruttissimo. È una paura immotivata che serpeggia come un brivido che scende lungo la schiena, anche se la vostra anima è pura e illibata come il libro di fisica quantistica a casa Zichichi.
Sarà che ho visto troppi spy movies in cui il protagonista viene incastrato, ma la vista della divisa mi provoca ancora un profondo timore reverenziale.
L’attacco più violento di questa sensazione di vittimismo senza macchia l’ho provato all’aeroporto di Praga.
Il Bagaglio a mano WizzAir e la sindrome dell’agnello pasquale
Ho deciso di raccontare questo episodio in modo che serva come “monito” a leggere con molta attenzione le regole sul bagaglio a mano.
Regole che sono diverse da compagnia a compagnia.
A quello che mi risulta oggi, le misure più restrittive circa le dimensioni sono quelle del bagaglio a mano WizzAir che sono 42 x 32 x 25 cm. Per qualcuno sono misure da beauty case.
Fate attenzione quando acquistate un biglietto con solo bagaglio da cabina, e valutate di integrare un bagaglio da stiva a seconda della destinazione e dei giorni che dovrete passare all’estero.
Ma veniamo ai fatti.
Praga: in attesa dell’imbarco del volo per Napoli. Gli scagnozzi alti e biondi della WizzCompagnia cominciano inspiegabilmente a girare fra i passeggeri come i cani poliziotti.
Grossomodo eravamo gli stessi viaggiatori dell’andata di tre giorni prima (ne ho riconosciuto i volti).
I cagnacci individuano a occhio almeno 5 trolley non conformi alle misure del bagaglio a mano, costringendone i proprietari ad avvicinarsi al banco per pagare circa 50 euro di penale.
Uno ad uno i viaggiatori “incriminati” vengono invitati a fare la prova-gabbiotto.
Nel gate scoppia il panico. Nonostante il mio zaino fosse perfettamente conforme alle misure stabilite (frutto di settimane e settimane di ricerca), mi monta immediatamente la sindrome da Jason Bourne.
Tanto più che una tizia seduta vicino comincia ad insinuare che i dispositivi metallici di Praga fossero DIVERSI da quelli di Napoli. E per diversi intendeva con misure ridotte per beccare a tradimento i passeggeri con bagagli a mano non regolari.
Non ci volevo credere!
In preda all’ansia prendo il mio zaino di cuoio e mi ci siedo sopra per schiacciarlo ed appiattirlo con il mio peso, incurante minimamente di danneggiarne il contenuto. Che idiota!
Alcuni viaggiatori consapevoli delle misure eccessive pagano la penale rassegnati e a denti stretti. Altri ragazzini, non possedendo la carta di credito, sono stati costretti a tornare agli arrivi per cambiare i soldi in corone ceche. Già perché oltretutto la penale non era accettata in Euro!
Un tizio napoletano doc invece ha cominciato a sclerare di brutto rifiutando di pagare, e sostenendo come motivazione legittima la negligenza e la scorrettezza commesse ai controlli a Napoli.
Effettivamente ricordo che a Napoli lo avevano lasciato passare senza dire nulla, e senza obiettare sulle dimensioni eccedenti il sacro gabbiotto.
Ad ogni modo, con modi simil polizia tedesca, il personale della WizzAir intima al napoletano rabbioso di pagare.
Lui si infuria e a colpi di botte, pugni e calci, infila il trolley (ammaccandolo con viulèèènza) nel gabbiotto metallico.
Dispositivo per il controllo del bagaglio a mano WizzAir
Tutto il gate è impietrito dalla paura temendo un’eventuale reazione degli addetti alla sicurezza.
In preda all’ira il tizio napoletano urla:
“Ci entra mo’? Eh? Ci entra moooo’?“ (In realtà le rotelle ancora fuoriuscivano…)
I WizzAddetti con il calore e l’umanità tipiche della polizia aeroportuale prendono il CENTIMETRO e misurano la differenza delle rotelle che fuoriescono dal dispositivo.
E con una candida e soddisfatta facciadicazzo indicano i centimetri in più.
Il napoletano Doc a questo punto si imbufalisce e recupera il trolley urlando “LADRI!”.
È stato qui che lo psicodramma si è trasformato in commedia tragicomica. Il viaggiatore napoletano decisissimo a non sborsare neanche un centesimo, apre il suo trolley, lo svuota dei vestiti e degli effetti personali e lo sbatte sul desk della compagnia.
“For you! For your home! Purtatavéll a’ càsa!” (Trad. Portatevelo a casa).
Lo scoppio di risate riecheggia in tutto il gate.
Morale della favola, fate attenzione alle misure del bagaglio a mano della compagnia con cui volate.
Nella migliore delle ipotesi (se partire da Napoli) vi trovereste a pagare 50 Euro di integrazione.
E nella peggiore 50 Euro anche al ritorno!
Ringrazio Silvia di TheFoodTraveler che mi ha convinta a raccontare questo episodio in un post e vi suggerisco un altro articolo in tema scritto da Futura di IlMondoDiFutura che ci invita proprio a fare più attenzione alle misure consentite, onde evitare spiacevoli figuracce.
Se il tizio napoletano dovesse capitare qui un giorno, e dovesse riconoscersi, sappia che quella volta a Praga ha [segretamente] incassato la stima di tutto il gate!
Sindrome da agnello pasquale è una definizione bellissima e drammaticamente vera. Temo di esserne affetta anch’io, purtroppo. Le divise mi mettono proprio ansia, non c’è niente da fare… Certo che ti capita sempre di viaggiare con gente con la cazzimma… Se non sbaglio anche in pullman per Matera avevi incontrato personaggi interessanti.. ahahahah!
Ciao Daniela, buona serata.
Compimenti Alessia non tutti conoscono il significato di “cazzimma” e tu l’hai colto in pieno associandolo ai nostri due eroi di aeroporto/pullman!
E complimenti anche per la memoria hahahahh io l’avevo rimossa quella pasquetta…! 😀 😀
Scopro sempre più aspetti in comune con tutti voi, mi piace da morire questa cosa!
Grazie, come sempre, per passare di qui!
Un bacio!
Mi fa piacere che hai deciso di raccontare questa avventura tragicomica in un post! Ho le lacrime agli occhi, il napoletano incavolato si merita la stima di tutti i passeggeri del terminal.
Comunque sì, anche io inizio a sudare di fronte a una divisa: addirittura al casello dell’autostrada (la mia Panda non ha il telepass) temo sempre di beccarmi il cazziatone dal casellante perché ho fatto qualcosa che non va!
Come ho detto anche ad Alessia scopro con piacere di avere tantissime similitudini con tutte voi!
Hahahahha il cazziatone dal casellante, addirittura? 😀 😀
Ti giuro che sto mettendo a dura prova la mia mente bacata ma, non riesco proprio a produrre una motivazione valida per far incazzare un sornione e pigro casellante! hahahah
Grazie ancora per avermi ispirata a scrivere questo post! :*
Eh ma metti che hai le gomme consumate, o che sei arrivata in velocità al casello
hahah allora sei l’incubo dei casellanti!
Adesso che ci penso bene ti ho riconosciuta nelle foto segnaletiche apposte a tutte le barriere autostradali! 😀 😀
ahahah il titolo “sindrome dell’agnello pasquale” mi incuriosiva troppo e ammetto che è la definizione giusta (anche se “il pulcino pio” fa la sua figura eh!).
E aihmè, ne sono affetta anche io: ho un debole per la divisa, ma in queste occasioni il terrore e la colpevolezza di assalgono! (delle volte ai controlli tiro fuori più roba del dovuto XD ).
Comunque l’evento accaduto a quel pover’uomo mi lascia senza parole… dove andremo a finire!!!
Siamo tutte da psicanalizzare allora! 😀
Per fortuna che il passeggero napoletano alla fine l’ha presa a ridere pure lui!
Ciao Cristina e grazie per essere passata 😉
Ahahahah lui è l’idolo indiscusso della folla…anni fa, con un gioco di prestigio assurdo, che nemmeno io so come ci riuscii, feci entrare uno zainone con tanto di sacco a pelo legato sopra, all’interno del sacro gabbiotto. Tutti increduli, io faccia da cul e gonfia come un pavone per l’impresa mitologica appena effettuata che faccio il mio ingresso trionfale a bordo dell’aereo, scatenando l’ira dei passeggeri ai quali erano state chieste sovrattasse per trolley e borsette varie…
Hahahah sei stata grande! Avrei voluto vederle le facce dei passeggeri! 😀
Ciao!
Odio puro nei loro occhi ahahah
😀 😀
fiùùù, meno male che ci siamo salvati per un pelo da questo tranello!!
Dovevamo prenotare un volo per…… (non si dice :P) e stavamo optando per wizzair che sembrava la compagnia più conveniente! per fortuna chiedo sempre sui social come si sono trovati gli altri viaggiatori ed alcuni, molti, mi hanno fatto presente queste scene da manicomio per il bagaglio!! Alla fine facendomi due conti risparmiavo addirittura prendendo un volo ryanair con i bagagli a mano normali! doveva esserci l’inganno da qualche parte!!!
Bè, a meno che non ci regalano un volo 5€ penso che non andrò mai ad ammazzarmi con le misure o a spendere soldi in più per un semplice bagaglio a mano!!! TSE’!!!!!
Nooo ragazzi ma è stato proprio “QUEL” viaggio che poi è saltato? Spero non a causa delle misure!
Lo zaino di cuoio che portai a Praga, quello di #ilmiobagaglioper sta perfettamente nelle misure minime WizzAir ed è abbastanza capiente per un viaggio invernale di tre giorni!
Con Wizz spesi 75 euro A/R a persona per Praga e un “taglio” al bagaglio l’ho fatto volentieri pur di partire! E’ solo uno scoglio mentale, io l’ho scoperto troppo tardi! 😀
AVVISO PER TUTTI: ragazzi all’improvviso e, senza motivo, le notifiche dei vostri commenti non mi arrivano più in tempo reale sull’e-mail. Scopro dei commenti solo mooolte ore dopo! Quindi perdonatemi infinitamente se non rispondo subito! 😉
Nono, il famoso viaggio saltato è saltato ben prima di arrivare in aeroporto purtroppo! E no, avremmo volato con vueling! E’ una cosa più recente questa, per un viaggio che dovremo fare! 😉 Ma partiremo con Ryanair alla fine! ahaha
Shhhh per scaramanzia non dite più nulla! hahahah 😀
Ahahahahahah!!!! Me lo immagino il tipo! Anche perché io, dinanzi al bancone della British in Zimbabwe, ho dovuto svuotare la mia valigia e mettere le mie cose in quella di Aramis perché l’addetta voleva che fossero “perfettamente uguali”!!! Non ci posso credere!
E poi, mi sa che la sindrome da QuelloCheMuoreDiFreddoAFerragosto ce l’abbiamo tutti all’aeroporto: mezzo bagaglio addosso pur di farlo rientrare nelle misure giuste…napoletani o no – e io lo sono – noi italiani siamo fantastici! XDDD
Come perfettamente uguali! Il mondo è pieno di gente che fa richieste assurde!
Nooo la sindrome da QuelloCheMuoreDiFreddoAFerragosto mi manca 😀 però è un metodo furbissimo lo devo testare la prossima volta!
Si, gli italiani, i napoletani in particolare, sono fantastici!
Ciao!
Appena sarai colta anche tu dalla sindrome, fammi un fischio…anzi, documenta tutto fotograficamente che facciamo una galleria! 😛
Sarà fatto! 😉
Anzi…pensaci! Hai avuto un’idea lollissima! Potrebbe uscirci un Tag molto divertente!
Hai ragione!!! Per l’estate funzionerà alla grande…”farotti” sapere! 😉
hahahah 😀
Il tizio ha tutta la mia stima! Ha fatto quello che tutti noi in fondo sognamo di fare nel malaugurato caso volessero farci pagare la penale! Anche io ho sempre i sudori freddi davanti le divise ma non solo, quelle poche volte che ho fatto il check in al banco ho sudato freddo fino alla fine, fin quando la mia amata valigia non stava sul nastro trasportatore bella ed etichettata ed io con la mia carta di imbarco in mano!!! I peggio sudori me li ha causati la guardia di finanza e non perchè non fossimo in regola ma per un commerciante la finanza è l’incubo degli incubi!!!
Confesso, adesso in diretta, 😀 di non aver MAI fatto il check in al banco per il bagaglio da stiva. Sempre bagaglio a mano. Avrei l’ansia anche io!
Ogni volta che sono passata dall’area check in ho sempre visto una marea di gente in fila. E mi sono sempre detta: “ma chi glielo fa fare?!”
Oltretutto devi presentarti in aeroporto troppe ore prima!
Noooo bagaglio a mano forever! Spero di poterne fare sempre a meno, a costo di fare la barbona!
Il passeggero napoletano sta diventando il vostro eroe…mi deve un caffè!
Ciao Vale, grazie!
PS: Stanotte sognerai le bambole del B&B di Silvia vestite con la divisa delle Fiamme Gialle! hiihiihi
Sto ancora ridendo per l’ ultima frase! Incubo al quadrato!!! Le bambole di Silvia é da domenica che le sogno, quando mi é arrivata la notifica e non mi si apriva il post per commentare, pensavo fosse un articolo governato da forze paranormali! Noi ogni tanto abbiamo imbarcato e davanti quel desk ci lascio un kg di ansia!
😀 😛
Scene ordinarie ormai 🙂 Però è vero, il senso di colpa e la paura che qualcuno ti abbia messo qualcosa in valigia a tua insaputa, c’è sempre. Ricordo quando ci fermarono a Napoli (nemmeno a Roma dove avevamo fatto scalo) di ritorno dal Canada. Alla domanda al passaggio ai raggi x di cosa fossero tutte quelle confezioni in valigia dovemmo rispondere che era sciroppo d’acero e non mi ricordo quali altre prelibatezze locali avessimo acquistato. Ti lascio immaginare “la vergogna”, anche se era solo cibo. E ho vosto anche trolley inseriti a forza nei gabbiotti, che poi non riuscivano più a tirare fuori 😀
hahahah immagino cosa avete potuto portare dal Canada!
La cosa brutta è quando gli addetti ai controlli dimenticano ogni forma di discrezione, e agisono con modi talmente plateali da farti fare una colossale ed inesorabile “figura di sciroppodacero” 😀 😀
Ciao e grazie per il tuo commento!
PS: lo sto dicendo a tutti, da un po’ di tempo le notifiche dei commenti mi arrivano sull’e-mail con tantissime ore di ritardo (non ho capito perchè), per cui scusatemi se non rispondo subito! 😛
Con la Wizz ci ho volato un paio di volte e in effetti l’ultima volta ho avuto non poche difficoltà a far entrare il necessario per due giorni in uno zaino dalle dimensioni consentite. Comunque rimango dell’idea che una scenata non serve a niente, le regole sono quelle e se voli low cost devi adeguarti, c’è poco da fare purtroppo :/
Ed è vero anche questo. L’ignoranza non è mai ammissibile però ho letto che la compagnia aveva da poco abbassato le misure del bagaglio a mano, adottando una politica più restrittiva. A quanto pare non tutti leggono.
Ste LowCost…da una parte te lo danno e dall’altra se lo riprendono.
La mia ormai è una sfida personale: viaggiare con “meno dello stretto necessario”.
Sto mettendo sù una collezione di zaini a mo’ di matriosche! 😀
Ciao Anna!
No vabbé, ma devo dire che il tipo ha superato tutto! Però un paliatone a quelli che a Napoli se ne fregano ci sta; devo dire che però il sospetto che lo facciano apposta mi viene. Sto diventando proprio complottista!
E se ti dicessi che quel giorno tutto il terminal di Praga fosse diventato ad un tratto complottista? 😛
Davvero, il sospetto che lo abbiano fatto apposta, è cominciato a serpeggiare fra tutti noi passeggeri.
No Comment sui controlli di Napoli.
E dalle, io che rido da sola e mio marito che mi prende per matta! Lo sai, lo sai. Ti leggo e il risultato è sempre il buon umore. Ma io volessi farmi un viaggetto con te!
Il tizio napoletano che lascia la valigia non deve aver speso comunque i soldi per ricomprarsi la valigia? Però che stile… e che caspita pure quelli solo per le rotelline a rompere i secchietti! Insomma, all’aeroporto ne accadono di cento e una! Mè, scià, pur di più!
Pure noi, ad un certo punto non sapevamo se ridere o avere paura!
Delle disavventure in aeroporto potrebbe nascerci un libro!
Mi fa piacere donarti il buonumore Tizzi! 😉
A presto!