Passeggeri molesti che non vorresti mai incontrare in treno

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Passeggeri molesti che non vorresti mai incontrare in treno

È una promozione eterna e che non prevede distinzioni di tratta, durata o stagione: con l’acquisto di ogni biglietto ferroviario, in omaggio ci sarà sempre un passeggero molesto, sgradevole e fastidioso.

Sapete, vivere al sud è sì meraviglioso: buon cibo, clima mite, mare, sole, poco da lavorare… ma per una sorta di contrappasso dantesco, c’è stato un tempo (epoca pre-lowcost) in cui noi meridionali, per raggiungere le fertili pianure del nord, dovevamo necessariamente restare chiusi nella carrozza di un treno per molte ore.
Molte ore con altri meridionali solari, socievoli, espansivi, estroversi e compagnoni.

Per il misantropo che c’è in me è stato un vero dramma. E quando capitava di beccare un passeggero molesto nei posti a 4, ritrovandomelo faccia a faccia, allora è stata proprio la morte.
Negli anni posso dire di averne censiti molti: il noioso, l’invadente, il brontolone, il bocconiano narcisista, il pozzo senza fondo che mangia l’impossibile, la fotomodella dei poveri, il Wikipedia, quello che mio figlio lavora alla NASA, la famiglia Bradford, gli Addams, i Simpson… un bestiario insomma letale, e potenzialmente infinito.
Ma i peggiori li ho profilati dopo anni di approfonditi studi antropoferroviari sul campo.

Passeggeri molesti che non vorresti mai incontrare in treno

I peggiori passeggeri molesti che ho incontrato in treno

La zecca. A lui non importa se tu stai leggendo, dormendo, studiando, o perfino parlando al telefono. Lui avverte l’impellente esigenza di rivolgerti la parola raccontandoti frivolezze o ponendoti domande profonde e intelligenti come per esempio: “Stai andando a nord, vero?”

Il tarantolato. L’irrequietezza, l’agitazione, l’insofferenza fattasi passeggero. E si alza, e si siede, e si mette a tamburellare con le dita sul tavolino, e si guarda intorno, e poi armeggia con il bagaglio, lo prende, lo rimette nella cappelliera, e ti urta le gambe, e si scusa, e parlotta con se stesso, e si contorce sul sedile, e OHHHHH E STAI UN PO’ FERMO!!!

Geppetto. Geppetto è il passeggero dalla fase REM profonda, quello che lui piomba nel mondo dei sogni, ma a te ti scaraventa in una segheria industriale. Lui è capace di russare a 190 decibel, producendo simultaneamente suoni di alberi abbattuti, tronchi fatti a metà dalla sega a nastro, trucioli compattati, perfino la tromba bitonale del tir che trasporta i mobili al consumatore finale. La cosa bella è che quando si sveglia ha un’espressione talmente tenera che quasi ti dispiace rivolgergli uno sguardo di morte.

Wall Street, detto anche Carosone. È una specie di cumenda che torna al nord dopo un viaggio di lavoro al sud: doppiopetto, pantalone con risvoltino alla caviglia e mocassino senza calzini. Emana ondate di Sauvaaaage talmente potenti da farti le meches. La sua specialità è l’esibizione in lunghe telefonate d’affari con il suo device mentre skippa le slide sul laptop in attesa della call per brieffare un day problem solving del core business aziendale con il CEO. Il tutto con la “evve” moscia. E a te non resta che invocare una crisi come quella del ’29.

Sciupafemmine. Seduttore tamarro con le iniziali ricamate sulla camicia e un ego talmente ignorante da flirtare anche con quel trolley rosa appoggiato laggiù vicino alla porta del bagno. Lui è convinto di essere irresistibile, e crede di fare colpo con barzellette tristissime e complimenti imbarazzanti, come imbarazzante è il suo italiano. A nulla servirà abbassare lo sguardo e ignorarlo, il predatore crederà di avere di fronte una verginella timorata pronta per essere conquistata. Per fortuna, a parte l’insistenza, il soggetto è del tutto innocuo.

Boutique. D&G, Prada, Cavalli, YSL, Louis Vuitton: lei è griffata dalla punta dei capelli alla punta delle scarpe. Non ci vuole la calcolatrice scientifica per contabilizzare che indossa 5000 euro. Il guaio è che sono 5000 euro assolutamente spesi male, perché la sua figura è talmente un pugno nell’occhio da essere un passeggero molesto per la vista. L’accozzaglia di fantasie leopardate, tigrate, zebrate, dorate e paillettate la fa sembrare un pezzo di arredamento di una villa dei Casamonica. Boutique è talmente altezzosa che anche gli strali che lancia dagli occhi sono griffati.

Stracotto e lessato (non è il suo nome, ma l’effetto che fa sulla gente). Donna di mezza età, viso tondo e corporatura simil Merkel, sembra essere uscita da uno spot degli anni ’60. È la peggiore, lei ti racconta tutto il procedimento – passaggio per passaggio – per preparare l’uovo fritto secondo le sue sacre ricette, per poi descrivere minuziosamente tutte le portate delle feste natalizie, DI TUTTI I MENU REGIONALI. Il tutto senza pause perché lei non respira, lei prende ossigeno direttamente dalla sua vittima. Ha l’abilità di chiederti come si prepara il piatto tipico di casa tua rispondendo ovviamente al tuo posto. Ecco, io non sono una persona che dice le parolacce, ma è uno di quei rari casi in cui mi verrebbe da urlarle e mo’ cucinami ‘sti co***ni.

Il medico della mutua. Guai a tossire o a mostrare segnali di malessere davanti a lui. Questo soggetto, assolutamente non laureato in medicina, e che ha fatto il giuramento di Ippocrate guardando il Dr House, è un dispensatore automatico di diagnosi. Pare sia in grado di eseguire una tac con il solo sguardo. A lui non piace il tuo colorito, la tua postura sul sedile non è salutare per la tua L5, la caramella che hai appena messo in bocca è cancerogena. Anche grattarsi distrattamente un gomito potrebbe essere il sintomo di una grave patologia dermatologica da trattare subito. Il suo obiettivo è convincerti che la tua salute migliorerà soltanto grazie ai suoi consigli.

Spoiler. Spoiler è l’ex dipendente in pensione di Trenitalia. Noioso e fastidioso come pochi, ti anticipa tutte le fermate, riconosce perfettamente a che velocità sta viaggiando il treno, ricorda a memoria tutte le traversine, i cespugli, gli alberi, i pali della corrente che lambiscono i 6.468 Km di linea ferroviaria italiana, gli scambi, le coincidenze, i treni incrociati con la lista di tutti i nomi del personale di turno a bordo. Quanto sarebbe bello spoilerargli l’ultima fermata del suo viaggio su questa terra.

Il colono. Lo riconosci dal quantitativo spropositato di bagagli al seguito, tanto che sembra debba fondare una nuova civiltà. Noto anche come passeggero Risiko, lui piano piano invade e conquista ogni centimetro del vagone. La cosa peggiore è che ti senti moralmente obbligato a cedergli un po’ di spazio e ad aiutarlo a posizionare gli ingombranti bagagli.

Il parente ritrovato. Attenzione a non incrociare mai il suo sguardo, è un soggetto espertissimo nel rompere il ghiaccio… e nel rompere anche qualcos’altro. Lui è quello che gira che ti rigira, riesce a trovare riferimenti comuni scoprendo il collegamento con la zia della cognata del fratello scemo di tua nonna di secondo grado. Tanto s’insinua nel tuo albero genealogico, che basta una distrazione per ritrovarselo nella rubrica telefonica, e dunque auto invitato al pranzo di Natale.

Il candidato. Lui è quello che scambia il corridoio del treno per il palco di un comizio. Il candidato si rivolge ai passeggeri come se fossero i suoi elettori parlando dei problemi della rete ferroviaria italiana, si lamenta dei biglietti troppo costosi, delle stazioni troppo sporche e mal frequentate. Lui espone il suo programma politico dichiarando guerra ai vertici delle FS, arrivando anche a promettere sedili più comodi, Wi-Fi più veloce e meno ritardi! L’unico modo per toglierselo dai bagagli è votarlo.

INPS. In realtà non è uno, ma sono 15-20 persone attempate in gita organizzata su Whatsapp. Loro si muovono come fossero un’unica entità: mangiano contemporaneamente, ridono all’unisono, vanno al bagno tutti insieme, stanno sempre insieme, parlano in stereofonia. Il guaio è quando li becchi al ritorno della loro entusiasmante gita, e tu capiti al centro della carrozza nel bel mezzo dei divertentissimi racconti di viaggio tra INPS-1 e INPS-25 all’altro capo del vagone.

Knorr. Sì, lui è l’uomo-minestrone, colui che sotto le ascelle nasconde una pericolosa bomba batteriologica. Solitamente indossa una maglia intima in lana merinos anche il 15 agosto. La leggenda vuole che Enzo Maiorca non abbia conquistato il record di apnea nelle profondità marine, bensì su un Palermo – Torino Porta Nuova in compagnia di un uomo-minestrone. Grazie alla pandemia, oggi anche noi possiamo sopravvivere con una fornitura di FFP3.

Neanderthal. Un essere primitivo, immondo e incivile che si accomoda su più sedili come se fosse sul divano di casa sua; si toglie le scarpe, mangia frutta secca sparpagliando cumuli di gusci e immondizia, si dedica alle abluzioni quotidiane schiacciandosi i brufoli e tagliandosi le unghie. Lui fa talmente schifo da padroneggiare l’arte di espellere l’aria da ogni orifizio del corpo modulandola sulle note di una canzone neomelodica. L’unica speranza contro di lui è il deragliamento.

Ovviamente non sono tutti qui i passeggeri molesti con cui ho avuto il piacere di condividere un viaggio in treno, ad esempio non ho intenzionalmente aperto il capitolo “piccoli demoni”, e soprattutto il capitolo “Lolite”, argomento per cui stenderei un pietoso velo di censura.

Ma come dev’essere un passeggero ideale?
Per me il passeggero perfetto è quello che non disturba, non sporca, non parla e resta completamente immobile dalla stazione di partenza a quella di arrivo.
Chi ha avuto la fortuna di incontrarlo dice che sia anche molto carino, proprio come un peluche a forma di orsacchiotto.
Fonti non ufficiali affermano che viaggi abitualmente a bordo del Fiamma Rossa

Treno giocattolo modellino Freccia Rossa

Ma colleghiamoci con i vostri fegati, avete mai beneficiato della presenza di passeggeri molesti sul vostro treno?

orsanelcarro

Daniela, per gli amici Orsa. Per i nemici destrOrsa. Amo esplorare edifici abbandonati e omaggiare monumenti e memoriali di guerra.

Questo articolo ha 34 commenti

  1. Aussie Mazz

    Forse il peggiore è quello che parla al telefono per ore.

    1. orsanelcarro

      Mamma che insopportabili, che poi lo fanno pure a voce alta! Per non parlare di quelli che parlano tenendo il telefono davanti alla bocca a mo’ di fetta biscottata 😀

  2. Il discreto parterre delle ruote ferrate Per fortuna, non frequento più da molti anni questi teatrini. Non ti nascondo che non mi mancano affatto. Nei miei trascorsi da pendolare ne ho visti di curiosi, taluni simili ai tuoi personaggi. Ma anche l’areo è in grado di offrire spettacolo, perlopiù ispirato al mondo animale, praticamente una transumanza con mezzi moderni. E così, è possibile ammirare una biodiversità di sicuro interesse come il “ruttomane”, il trivellatore di narice, il mangiatore di piatti avariati, lo “strabordatore”, l’ascoltatore sordo…

    1. orsanelcarro

      Ma infatti la cabina dell’aereo è un altro bel microcosmo da studiare, vedo che anche tu hai il mio stesso approccio “darwiniano” 😀 Fausto, io non sono complottista, ma sono convinta che da qualche parte del mondo esiste un bunker segreto dove un’agenzia governativa opera nell’ombra con il criminale obiettivo di gemellare i passeggeri fastidiosi ai passeggeri normali. Non esiste altra spiegazione 😛 A me mancano invece… pur di tornare a viaggiare adotterei volentieri un passeggero molesto (ma giusto per un giorno) 😉

        1. orsanelcarro

          Dall’evoluzione della specie a “mi fai specie” è un attimo 😀

  3. Oddio, ho riso di gusto sull’uomo Knorr! Io penso che il peggior compagno di vagone sia il passeggero Neanderthal. Temo anche il più diffuso. Sono sicura di aver fatto qualche viaggio con tipi simili. Da brava misantropa cerco di non incrociare mai gli sguardi dei miei compagni di viaggio a lunga percorrenza 😀
    Devo dire che i voli low cost mi hanno salvato dai terribili viaggi da un capo all’altro dell’Italia a cui noi poveri terroni siamo spesso condannati. Ricordo il mio lungo viaggio verso Berlino che mi ha donato la sorte di avere fino a Bologna i mitici ultrà del Foggia. Esperienza indimenticabile :/
    Però a volte si fanno incontri piacevoli. La famiglia Chan sul Vienna – Budapest mi ha regalato non solo tante risate ma anche la figura del mio George Clooney versione sarda 😉

    1. orsanelcarro

      Che sciagura incontrarlo Knorr 😀 Ricordo il racconto di quella famiglia, “George” è praticamente nato con loro 😉 È vero, per par condicio si dovrebbe dedicare un post anche anche a loro, perché se è vero che è alto il rischio di incontrare personaggi pittoreschi, è anche vero che i lunghi viaggi in treno regalano (regalavano) la possibilità di conoscere gente meravigliosa. Ricordo che nei vecchi treni, quelli con corridoio laterale e scompartimenti a 6, si entrava sconosciuti e si usciva praticamente famiglia. Ma ti parlo di un’altra epoca 😉 Neanderthal è il prodotto della maleducazione odierna purtroppo… una DEVoluzione della specie pericolosa e che si riproduce in fretta 😐

  4. Temo di averli incontrati più o meno tutti questi soggetti perché quando andavo all’università facevo la pendolare fino a Torino: un’ora all’andata e una al ritorno, niente a che fare con la lunga percorrenza, ma in quattro anni questi individui molesti si sono accomodati tutti vicino a me. Quello che sopporto ti meno è forse la Zecca, ma anche Wall Street. Una volta ho anche incontrato un “parente” del Medico della Mutua, però era un veterinario. Questo non gli ha però impedito di consigliarmi una dieta basata sui gruppi sanguigni… A niente è servito aprire un libro e fingermi presissima dal romanzo, tanto per questa tipologia è fondamentale salvarti la vita

    1. orsanelcarro

      Oh no, invece è anche peggio di un lunga percorrenza perché la vita da pendolare li fa “fidelizzare”… vaglielo a dire che prendere il treno alla stessa ora non significa diventare grandi amici! 😀 Hai ragione, la loro missione è salvarti la vita, ma sanno anche essere bastardi perché vuoi scommettere che se li approcci tu cercando di approfittare della loro “professionalità” ti negano la consulenza? 😛

  5. Daniele

    Per fortuna ho incontrato solo, raramente, Wall Street! E meno male che dicono di abbassare la suoneria (è sottinteso anche abbassare la voce…).
    Anche qualcuno che passeggia, e mi chiedo sempre dove vada.

    1. orsanelcarro

      Non ce la fanno proprio a parlare sottovoce! Li ho notati anch’io: o passeggiano per dimenticare, o più verosimilmente fanno finta. Hanno sempre l’aria sospetta, sbirciano sui sedili e incrociano lo sguardo di ogni passeggero, come a cercare qualcosa. O qualcuno. Ecco mi è partito il film, la prossima volta che ne incontro uno, giuro, indosso l’impermeabile e lo seguo! 😀

  6. tanadeilibri

    Da pendolare non posso che applaudire a questo documentario così accurato
    La mattina di solito riesco a dormire tranquillamente (però a volte mi succede di captare discorsi “interessanti” a sedili di distanza). Al ritorno cerco di tenere tutti alla larga con un libro e risposte laconiche.

    1. orsanelcarro

      E io non posso che esprimere la mia solidarietà per la tua condizione 😉 Forse oggi è diverso rispetto al passato: grazie all’uso delle cuffiette, dei libri (beato chi ci riesce a immergersi), degli smartphone e dell’orsaggine di persone come noi, un po’ ci si riesce ad auto alienarsi dal resto della specie homo pendolarus. Vero, anche i discorsi potrebbero essere materia di studio… roba che ci si potrebbe scrivere un’antologia. Sono troppo curiosa, se raccogli abbastanza materiale potresti realizzare anche tu un docufilm 😛

      1. tanadeilibri

        Effettivamente dovrei annotarli da qualche parte perché ne ho già sentiti di ogni

        1. orsanelcarro

          Hahahah immagino! 😀

  7. lillyslifestyle

    Io beccati quasi tutti, il peggiore? Il Knorr hahahahhahah mi hai fatto morire. Gli altri stacco la spina e non li calcolo ma il naso proprio non riesco a chiuderlo, per fortuna ora ci sono le mascherine che salvano un po’. 😉 [Vediamo sempre il lato positivo delle cose]

    1. orsanelcarro

      hahahahah ma infatti! E poi ti dirò, con il vento freddo che ti sferza il viso le trovo comodissime 😉 Potremmo quasi riempirci l’album delle figurine con tutti questi personaggi 😛
      Buon fine settimana Lilly!

      1. lillyslifestyle

        hahahahhahahhah Panini ti fa un baffo. Ottima idea. Buon fine settimana anche a te. :*

  8. Simone

    Per fortuna non ti sei mai imbattuta, specie negli ultimi tempi, nella temuta categoria del virologo che si è laureato all’Università di Facebook-California e della sua pericolosa variante no vax….

    1. orsanelcarro

      Ah gli “esperti”, i “tecnici”, i “Professori emeriti”… che spasso che sono! 😀
      Li credevo più soggetti da bar dello sport, non da treno! Di cosa argomenteranno gli accademici di Facebook mo’ che tutta questa storia sarà finita (spero presto)? 😉

  9. dettabroad

    A voglia!!! E non solo in treno, ma in qualsiasi ambiente in cui ci si ritrova a convivere per un tempo più o meno lungo.
    Nessuna pietà per i knorr, ancora meno per i super manager ricoperti di colonia.
    Se poi declamano al telefonino è il massimo Orsa!

    1. orsanelcarro

      Vero, ormai questa fauna prolifera ovunque: dal dottore, nell’ufficio postale, in fila mentre fai cassa al supermercato. I knorr sono devastanti, un’ora in loro compagnia e ci tocca bruciare i vestiti! 😀

  10. Sognando Viaggi

    Ho riso dalla prima all’ultima tipologia di passeggero Io sono insofferente a quelli che urlano i fatti propri al telefono o scorrono la home dei social con il volume a palla che ti fa sussultare ogni volta che si imbattono in un video o una pubblicità. La tentazione di spiegargli che esiste il tasto “silenzioso” è forte, anche se per ora ho resistito! L’uomo Knorr però penso sia peggio

    1. orsanelcarro

      A chi lo dici, quella tipologia bazzica anche studi medici e uffici pubblici, sono totalmente privi del gene della civiltà 😀 L’uomo Knorr… ah sante e benedette mascherine! 😛 Grazie Serena!

  11. Mr.Loto

    Non uso molto il treno per cui non ha mai avuto esperienze del genere. Uso un po’ di più l’aereo e li devo dire che mi sono imbattuto in qualche personaggio fastidioso. Un paio di volte ho avuto a che fare con ubriachi veramente molesti. Una volta con una madre che aveva un bambino piccolo che ha pianto dall’andata fino all’arrivo e infine ho viaggiato con una persona che sicuramente non si lavava da un po’ e che potremo definire un incrocio tra il Neanderthal e il Knorr.

    Un saluto

    1. orsanelcarro

      Gesù, che sciagura, gli incroci sono anche peggio delle singole tipologie. Sul treno almeno ti alzi e vai a fare due passi nel corridoio o chiedi asilo politico in un altro scompartimento… ma nella cabina dell’aereo dove vai, il pulsante eject è riservato solo ai piloti 😀
      Benvenuto e grazie per la lettura!

  12. Sulla scia di quello che succede durante i voli Ryanair, dove la gente non prenota i posti e si mette a rompere gli zebedei per sedersi vicino al cuGGino, anche sui treni ho incontrato quelli che, nonostante abbiano i posti prenotati (non hanno dovuto pagare come per Ryan), si siedono al tuo. Glielo fai notare, ti guardano sperando tu gli dica che possono rimanere dove sono e si alzano pure scocciati quando si rendono conto che devono alzare le chiappe!

    1. orsanelcarro

      Mamma che antipatia la storia del posto! Il posto è mio, l’ho pagato e l’ho scelto con precisione algebrica incrociando la planimetria dell’aereo con le statistiche delle sciagure, e se proprio dobbiamo schiantarci e devo morire, almeno l’ho deciso io! (ovviamente sto facendo gli scongiuri ahahhahaha). Mi è capitato proprio su un volo low cost, c’era una tipa seduta sul mio posto, lato finestrino, ma non voleva scollarsi dal fidanzato. Io le dissi più o meno “senti alzati, se precipitiamo io devo vedere su cosa andrò a schiantarmi”… la sua faccia da Oscar! 😛

  13. Io, al contrario, dopo l’ennesima identica situazione (sempre coppietta carina e coccolosa) le ho proprio detto “Se proprio volevate stare vicini bastava pagare per la prenotazione dei posti. in ogni caso, un paio di ore distanti non ha mai ammazzato nessuno. Fidati, mi ringrazierai”. Ecchecc…

    1. orsanelcarro

      hahahahah grande! Lui e il suo smartphone traboccante di notifiche di Tinder e di sms di Jessico Calcetto ti hanno ringraziata di sicuro 😛 😉

  14. Luigi

    Hallo
    Sono Luigi quello dei complimenti per le Ferrovie del Cilento (a Natale)
    Ho letto con piacere il Blog sul Passeggero in Treno e non ho smesso di ridere.
    Ma come fai a scrivere facendo divertire chi legge?
    Ancora complimenti ed a Presto…..Magari in Colento

    Luigi

    1. orsanelcarro

      Salve Luigi, grazie per essere passato nuovamente a leggermi! Mi fa piacere averti intrattenuto con le risate 🙂 Anche la faccenda della coincidenza Natale/Pasqua è molto divertente 😛
      Grazie ancora, a presto e buone feste fatte!

  15. Luigi

    AH dimenticavo
    E’ una coincidenza se da Natale mi sono fatto vivo solo oggi…..a Pasqua
    L

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