Incomprensioni da WordPress
E niente io e WordPress proprio non ci prendiamo. Continua a leggere
Travel Blog
E niente io e WordPress proprio non ci prendiamo. Continua a leggere
Lo spunto è l’articolo di Emanuele di RecYourTrip;
l’hashtag è #PeopleInAShot; il risvolto è “viaggiare guardando il mondo con occhi diversi”, come afferma lo stesso Emanuele.
Con gli occhi di un local, magari impressi in uno scatto rubato.
Inauguriamo una nuova rubrica in cui ognuno di noi possa liberamente illustrare il contenuto del proprio bagaglio (inteso come trolley, valigia o semplicemente backpack) verso la destinazione del momento. Continua a leggere
E’ vero, come afferma Manuela Vitulli di Pensierinviaggio, quella del #traveldreams è una febbre dall’entusiasmo contagioso che, inesorabilmente, colpisce tutti i travelblogger verso la fine di ogni anno. Continua a leggere
Chiamateli misteri, suggestioni, condizionamenti, eventi incomprensibili o come volete: sempre di un viaggio si tratta, anche se soltanto con la fantasia. Continua a leggere
Non c’è stato un momento preciso del passato in cui sia scattata in me la consapevolezza di essere un vero viaggiatore, no.
Perché scatta ogni santa volta che si mette in moto la macchina da viaggio che c’è in me, così ogni volta che mi capita di sfidare le convenzioni pur di indossare uno zaino e partire.
Come quella volta che durante una tranquillo tour culturale per le strade di Torino mi sono trovata nel bel mezzo di un corteo NO TAV.
O come quella volta che (NON) ho dormito in un ostello a causa della performance della coppia nella camera a fianco.
E quella volta che un insieme di congiunzioni astrali negative mi ha impedito di cliccare booknow.
Quella volta che in ritardo sulla tangenziale abbiamo lasciato l’auto a due sconosciuti affinché la parcheggiassero in aeroporto (al ritorno c’era!)
O quella volta che piuttosto che farla per strada ho trattenuto la pipì per 12 ore guadagnandomi il nomignolo Jeeg vescica d’acciaio.
Quella volta che ho sopportato un on the road di 1500 km in compagnia di amici sfigati e dagli orribili gusti musicali.
E ancora quella volta che ho tradito la Patria versando della salsa garlica sulla margherita per provare un’abitudine locale in Lituania.
Quella volta che abbiamo accettato un passaggio in un carro funebre (vuoto per fortuna).
Quella volta che la Maledizione di Montezuma…
E quella volta che arrivati sul posto la casa-vacanze prenotata per telefono proprio non esisteva.
Non mi sono mai arresa, mi sono sentita un vero viaggiatore ognuna di queste volte, così come ogni volta che porto a casa un volo a pochi euro!
Ma forse ripensandoci bene, un momento esatto in cui mi sono resa conto di essere un vero viaggiatore c’è stato.
Ecco io credo che la mia prima consapevolezza di essere un viaggiatore risalga a quei tempi, esattamente quando mia madre (che molti di voi conoscono già come Sciamamma) mi faceva giocare con peluches a forma di funghetto allucinogeno. E nel biberon sicuramente metteva “cose”.
Si è stato allora, non ho alcun dubbio!
Ma voi non cercate trip mentali, cercate voli Momondo!
@momondo #owtravelers #admomondo