
Il viaggio per me è una cosa sacra e lo vivo in uno stato di grazia totale. È come se avessi Photoshop installato in una partizione remota del cervello che nasconde all’istante tutto ciò che abbia a che fare col genere umano tipo turisti molesti, italiani indisciplinati, spazzatura, maleducazione e brutture varie.
Tuttavia, eh si, TUTTAVIA è in aeroporto che vorrei avere una cartucciera di granate. Che cosa infelice che ho detto.
Però è vero, l’aeroporto è come l’auto nel traffico: riesce a tirare fuori il peggio, esaltando il misantropo (neanche tanto mal celato) che c’è in me.
La maggior parte delle mie incazzature e dei #WorstInTravel sono infatti legati al comportamento [dis]umano di alcuni soggetti viaggiatori in aeroporto. (altro…)