Budapest insolita, un itinerario a caccia di serpenti e street sculptures
Una signora solenne e imponente, dal portamento sì imperiale, ma senza tirarsela troppo.
Questa è l’impressione che mi ha dato Budapest, splendida capitale dell’Est con della sostanza che ho apprezzato molto più dell’apparenza.
Eppure, sarà stato il clima glaciale di una fredda settimana di fine gennaio, ma non ho colto la romantica vitalità di Budapest.
E spesso spiando i volti e le espressioni degli abitanti mi sono domandata se questo romanticismo della “Parigi dell’Est” non fosse un mito nostalgico creato da qualche letterato del Novecento.
Mi aspettavo di sentire gli echi della Belle époque dietro ogni angolo, ma nonostante i fasti di sontuose pasticcerie, il lusso degli hotel, ed i bagliori dorati sul Danubio, io negli occhi di Budapest ci ho visto un velo di cupa e livida afflizione.
E infatti togliendo per un attimo gli occhiali oscurati del turista, ci si accorge immediatamente come sotto le superbe geometrie neogotiche di Budapest ci siano ancora gli spasmi di un passato tormentato.