Il mistero della ferrovia fantasma di Google Maps
Uno solo è il motivo per consegnare un treno alla leggenda metropolitana: il suo arrivo in stazione in perfetto orario.
Uno solo è il motivo per consegnare un treno alla leggenda metropolitana: il suo arrivo in stazione in perfetto orario.
I problemi di un popolo sono i problemi di tutto il mondo. Perché il vento non conosce confini.
Gennaio 2020:
Con queste premesse, organizzare (e poi rispettare), un itinerario folle, completamente dissennato, che ha toccato città a cavallo tra Bretagna, Normandia e Paesi della Loira (con i mezzi pubblici), è stato veramente un affare da Mission Impossible.
Ma l’Orsa può.
«Generale, oggetto in avvicinamento sullo schermo del radar»
«Abbattetelo»
«Ma Generale, sembrerebbe provenire dagli Stati Uniti!»
«Ho detto abbattetelo»
«Generale è inoffensivo, è un Award»
«ABBATTETELO CAZZO!»
«Negativo, Generale, ci sono civili a bordo»
«Identificateli immediatamente. E poi abbatteteli»
«Generale, usano nomi in codice: ViaggiaComeIlVento, StrayIdler, Ale&Vale, 50SfumatureDiViaggio, CittàMeridiane, RivoglioLaBarbie, VitaDaMuseo, BeRightBack, CiVediamoQuandoTorno e Glitas»
«Maledizione, aprite il FUOC… ehm… chi? Corpo di mille orsi, fuoco! FUOCO al barbecue! O’Neill, le birre! Tu, i sigari della mia riserva! Kowalski, accogli gli ospiti in giardino! SCATTARE SCATTARE SCATTAREEE!!!»
Le Mont Saint-Michel.
Forza, ripetete insieme a me: Le Mooont Saaaint Micheeel.
Non ha forse un suono ammaliante, seducente, dal potere quasi ipnotico di un incantesimo?
Questa è la seconda volta che un’isola francese tenta di impadronirsi del mio raziocinio.
Dopo l’Isola d’If, nota come la prigione letteraria del Conte di Montecristo, eccomi subire un’altra dura mazzata.
Ci dev’essere qualche sortilegio nelle acque dei mari francesi, e questa Merveille me ne ha dato la conferma.
Sì, c’è magia a Mont Saint-Michel!
Ed eccoci, è il momento del tradizionale post propiziatorio in cui la community di viaggiatori esprime i buoni propositi per il nuovo anno in viaggio.
Let’s TravelDreams!
Organizzare un viaggio a Kiev in autonomia è molto semplice. La Capitale dell’Ucraina è raggiungibile anche via low-cost da gran parte degli aeroporti italiani.
Io ho viaggiato con la compagnia Ernest Airlines che opera voli diretti per Kiev da Napoli, Milano, Bologna, Genova e Roma.
Nonostante le numerose opinioni sul web che praticamente hanno demolito questo vettore, io devo ammettere di aver viaggiato benissimo: imbarchi rapidi, voli puntuali e sereni insomma nessun intoppo …salvo le modifiche nei mesi precedenti circa giorni e orari di andata e ritorno, costringendomi a rivedere prenotazioni di alberghi e tour.
Vi confesso che c’è stato un periodo in cui avevo il terrore di aprire le mail!
Una tregua dalle tipiche città orientate al turismo: questa è stata Kiev per me.
Una sana tregua dal “cosa fare a Kiev” e “cosa vedere a Kiev” a tutti i costi.
Centrato l’obiettivo primario del mio viaggio in Ucraina – sto parlando della Zona di Esclusione di Chernobyl – tutto il resto è stato un piacevole vagabondaggio in una città che a tratti mi ha fatto completamente dimenticare di essere in piena ex Unione Sovietica.
Infatti senza nulla togliere alle capitali dell’Europa dell’Est viste finora, Kiev è a mio parere quella più bella. Ma proprio bella!
Quindi più che parlarvi di cosa vedere a Kiev, vi parlerò di cosa ho visto e cosa ho fatto io.
Omnes viae Romam ducunt.
(tutte le strade portano a Roma)
E quindi tutte le strade partono da Roma.
L’attuale sistema viario italiano per buona parte si basa sull’efficiente rete di strade consolari che dalla Capitale si dirama in tutte le ex province romane: la Cassia, la Flaminia, l’Ostiense, la Salaria, l’Appia…
Ad esempio per Roma-Milano (ai tempi Mediolanum) bastava prendere l’Aurelia, poi l’Augusta, imboccare la Postumia e da lì chiedere a qualche passante.
Ma soffermiamoci un attimo su chi a Roma vuole arrivare. Non per visitarla, non per fare affari, non per trovare i parenti, ma per conquistarla.
Sto parlando di quella tipologia di homo sapiens che ha vanificato millenni di evoluzione abbandonando la posizione eretta in favore di quella incollata alla poltrona.
A parte gli scherzi, avete mai pensato di visitare la Roma politica in un tour istituzionale? No? Vi ci porto io.
Ecco un viaggio nel cuore della Capitale all’insegna del potere e degli storici palazzi che, a quanto pare, dispongono di solide poltrone firmate “artigiani della qualità”.